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Aereo militare russo precipitato. Tra le piste anche il terrorismo

Il velivolo è precipitato pochi minuti dopo il decollo. 92 morti, non è escluso il terrorismo

Aereo militare russo precipitato. Tra le piste anche il terrorismo

Nuova tragedia nei cieli russi. Un aereo militare Tu-154 con 92 persone a bordo, diretto in Siria, è precipitato questa mattina nelle acque del Mar Nero, pochi minuti dopo aver lasciato l'aeroporto di Sochi, nel sud della Russia. Nessun sopravvissuto tra i passeggeri: a bordo alcuni soldati, 9 giornalisti e 64 membri del coro dell'Armata rossa che si stavano dirigendo in Siria per le celebrazioni di Capodanno nella base aerea di Jmeimim, dove Mosca ha dispiegato truppe dell'aviazione. Tra i passeggeri anche la dottoressa Elizaveta Glinka, presidentessa della fondazione 'Fair Aid' (organizzazione a sostegno dei malati terminali di cancro), che stava trasportando aiuti destinati a un ospedale siriano. Al momento ancora sconosciute le cause: il presidente Vladimir Putin ha ordinato al suo primo ministro, Dmitri Medvedev, di guidare la Commissione di inchiesta sul disastro aereo. Finora, le autorità non hanno avanzato nessuna ipotesi anche se non è esclusa la pista del terrorismo. Alcuni esperti fanno invece sapere che la tragedia può essere stata provocata da un malfunzionamento tecnico. Putin ha decretato per domani il lutto nazionale in memoria delle vittime. Senza però attendere l'entrata in vigore del lutto, oggi le principali reti televisive del Paese hanno modificato la propria programmazione, evitando la messa in onda di programmi umoristici.

LE DINAMICHE

L'aereo, un tri-reattore con capacità fino ai 180 passeggeri, era partito da Mosca e aveva fatto scalo per fare rifornimento all'aeroporto di Sochi, dove è decollato alle 5.20 locali (le 3.20 in Italia). Pochi minuti dopo, il velivolo è precipitato in mare senza che nessuno dei membri dell'equipaggio sia riuscito a comunicare alla torre di controllo una situazione di emergenza o un malfunzionamento a bordo. Decine di navi, elicotteri e droni hanno preso subito parte alle operazioni di ricerca, effettuate in un'area di 10 chilometri quadrati davanti alla costa di Sochi. Secondo quanto riferito dal ministero della Difesa in una nota, alle 14 locali (le 12 in Italia) erano stati recuperato 10 corpi.

LE CAUSE

"Potrebbe essere stato un fattore tecnico. Non credo che vi sia stato un errore umano perchè l'aereo era in fase di decollo", ha dichiarato Magomed Tolboev, famoso pilota collaudatore russo, all'agenzia Interfax. Secondo l'esperto, in base alle caratteristiche dell'incidente, i passeggeri non avevano nessuna possibilità di salvarsi. "Anche io dovevo essere su quell'aereo, ma pochi giorni fa mia figlia si è ammalata e ha chiesto un congedo per malattia", ha dichiarato Sergey Jlópnikov, membro del Coro dell'Armata Rossa. A bordo del volo solo i membri del coro e del corpo di ballo perché la rappresentazione in Siria non prevedeva la partecipazione dell'orchestra, anch'essa parte fondante della formazione. Il velivolo è stato prodotto nel 1983 e due anni fa ha subito una revisione. Da allora, secondo il consorzio produttore Ruskie Mashiny, l'aereo non aveva ricevuto da parte dei proprietari richieste di manutenzione tecnica o di riparazione.

LA PISTA DEL TERRORISMO

Al momento si segue anche la pista del terrorismo, secondo quanto annunciato dal ministro dei Trasporti russo, Maxim Sokolov, seppure la Commissione investigativa chiamata a indagare le cause ritiene possa essere prematuro parlarne. Negli ambienti militari invece l'ipotesi viene scartata. Il Tu-154 è infatti partito inizialmente dall'aeroporto militare di Chkalovki, alle porte di Mosca, dove le misure di sicurezza sono rigidissime, fa sapere una fonte dell'esercito citata dalle agenzie. Lo stesso vale per lo scalo di Sochi, che ha un uso sia civile sia militare. "L'idea dell'accesso di persone estranee all'interno dell'area di partenza è assolutamente scartata, così come la possibilità che un membro del personale potesse entrare con oggetti non autorizzati", ha precisato. Anche il deputato Andréi Krasov, vicepresidente della Commissione di Difesa della Duma (la camera bassa del Parlamento russo) azveva sottolineato in mattinata che "chiaramente non si tratta di un attentato terroristico".

L'attentato, ove fosse provato, potrebbe essere stato realizzato non solo con un ordigno piazzato a bordo ma anche attraverso il lancio di un missile a ricerca di calore 'spalleggiabilè come gli Strela russi o gli Stinger Usa, da cui il jet, benchè dell'aeronautica militare, non aveva difesa in quanto mezzo di trasporto e non da guerra. A far propendere per questa ipotesi il fatto che il jet, scomparso dai radar due minuti dopo il decollo, fosse ancora basso. In precedenza già una fonte della sicurezza russa non ha escluso che possa essere stato un attentato a far schiantare nel Mar Nero il Tupolev-154 diretto in Siria. "La possibilità di un attacco terroristico è un'opzione", ha spiegato la fonte al sito Lenta.Ru, "non può essere confermata o esclusa finche non avremo le informazioni dei registratori di volo, ma viene presa in considerazione". La stessa fonte ha sottolineato che sui voli militari le ispezioni sugli aerei e i controlli possono essere meno rigidi rispetto a quelli per i voli civili: "A volte questo mette un brivido", hanno spiegato. Il fatto che l'aereo fosse diretto in Siria e con a bordo il coro dell'Armata rossa - che doveva cantare per l truppe russe che combattono dal 30 settembre 2015 al fianco di quelle siriane la notte di Capodanno nella base aerea vicino Latakia - lo rendeva l'obiettivo ideale per un'azione terroristica islamista. Tra le vittime del disastro ci sono il capo della polizia militare russa, il 49enne Vladimir Ivanovsky, e il direttore dell'Alexandrov Ensemble, Valery Khalilov. Il problema con le scatole nere degli aerei militari come il Tu-154 inabbissatosi "è che non mettono un segnale di localizzazioni" come quelli dei jet civili, ha spiegato Sokolov, "per cui dovremo cercarle a tappeto sul fondo del mare tra tutti i detriti".

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