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Aleppo, ok del Consiglio di Sicurezza per l'invio degli osservatori Onu

Il Consiglio di Sicurezza approva all'unanimità la risoluzione che autorizza l'invio degli osservatori Onu ad Aleppo per supervisionare l'evacuazione dai quartieri orientali

Aleppo, ok del Consiglio di Sicurezza per l'invio degli osservatori Onu

Gli osservatori dell’Onu arriveranno ad Aleppo per supervisionare le operazioni di evacuazione dei ribelli dalla città e per valutare le condizioni dei civili. Lo ha stabilito il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ha approvato all’unanimità la bozza di risoluzione francese che garantirà l’accesso immediato agli osservatori.

La notizia, è comparsa in apertura sul sito del quotidiano francese Le Monde, che aveva anticipato, già stamane, la possibilità di un voto unanime in favore della nuova bozza di risoluzione, redatta sulla base di quella presentata ieri da Parigi. Il veto russo è stato aggirato, infatti, grazie ad un compromesso raggiunto dopo una riunione a porte chiuse, durata più di tre ore, che si è svolta ieri al Palazzo di Vetro. L’accordo sul dispiegamento immediato di circa 100 osservatori delle Nazioni Unite – come aveva anticipato ieri la rappresentante permanente degli Usa all’Onu, Samantha Power – rappresenta, secondo il quotidiano francese, “la prima prova di unità tra le potenze mondiali sulla crisi in Siria, negli ultimi mesi”.

Il testo della risoluzione

I 15 membri del Consiglio di Sicurezza, si sono, accordati, quindi, sul testo della risoluzione numero 2328. Gli osservatori, il cui dispiegamento verrà autorizzato dal segretario generale delle Nazioni Unite attraverso "misure urgenti", avranno il compito di "verificare il benessere dei civili interessati”. Secondo il testo della risoluzione, gli osservatori, inoltre, dovranno espletare le proprie funzioni “di concerto con le parti in causa". Che tradotto, significa che avranno l'obbligo di consultarsi e concordare qualsiasi iniziativa con le autorità siriane. Proprio questa sarebbe la concessione fatta a Mosca, per evitare che la Russia ponesse il veto alla risoluzione. Le Nazioni Unite si riservano, però, di vigilare sul comportamento del governo di Damasco, che risulta obbligato, da parte sua, a garantire agli osservatori l'accesso alla città e la libertà di svolgere i propri compiti. E proprio sull'atteggiamento del governo di Assad, Ban Ki Moon sarà chiamato a riferire, entro cinque giorni, al Consiglio di Sicurezza. Parallelamente, la risoluzione votata dal Consiglio di Sicurezza, afferma l'impegno delle Nazioni Unite per la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale della Siria. Ad esortare il regime di Damasco, ad attuare la risoluzione “senza ritardi”, è stato il ministro degli Esteri di Parigi, Jean-Marc Ayrault.

Prosegue l’evacuazione, Damasco: “Aleppo libera entro stasera”

Intanto, le operazioni per l’evacuazione dei ribelli e dei civili dai quartieri orientali della città proseguono. Dopo la fase di stallo inziata venerdì, secondo il Comitato internazionale della Croce Rossa in Siria, da stamane oltre 5mila persone sono state evacuate a bordo di 75 bus, e "trasferite in zone rurali ad ovest di Aleppo". In totale, sarebbero 20mila, finora, tra ribelli e civili, le persone evacuate da Aleppo, secondo quanto ha comunicato poco fa attraverso Twitter, il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlut Çavusoglu. Parallelamente, anche dieci bus sono partiti dai villaggi a maggioranza sciita di Kefraya e Foua, nella provincia di Idlib, assediati dalle milizie ribelli. Le operazioni di evacuazione dei civili erano riprese ieri, ma sono state ostacolate dagli attacchi ad alcuni autobus, incendiati dal gruppo ribelle Yund al Aqsa, legato ai qaedisti di Fateh al Sham. “Gli ultimi terroristi in alcuni quartieri dei quartieri est di Aleppo stanno evacuando le loro roccaforti e questa sera Aleppo sarà libera", ha annunciato, infine, oggi, alle Nazioni Unite, l’ambasciatore siriano al Palazzo di Vetro, Bashar al Jaafari.

La risoluzione approvata oggi all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza, è stata invece definita da al Jaafari, "un altro capitolo della continua propaganda contro la Siria e la sua lotta contro i terroristi".

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