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Ucciso in Siria Abu Faraj al-Masri, alto comandante di Al-Qaida

I jihadisti confermano la notizia del Pentagono: il veterano ucciso in un raid

Ucciso in Siria Abu Faraj al-Masri, alto comandante di Al-Qaida

È arrivata prima dal Pentagono la notizia, confermata poi su canali social dalla propaganda jihadista. Abu Faraj Al-Masri (Abu Faraj l'egiziano), veterano di Al-Qaida che faceva parte della filiale siriana della sigla del terrore (Al Nusra), è stato ucciso in un attacco aereo che ha colpito nella zona di Idlib.

Nato Ahmed Salameh Mabrouk, Al-Masri era noto all'intelligence dalla seconda metà degli anni Novanta. Un tempo membro del Jihad islamico egiziano, che si fuse poi con Al-Qaida prima dell'attacco alle Torri Gemelle (tra il 1998 e il 2001), era finito nelle mani della Cia nel 1998.

Abu Faraj, ricorda il sito specializzato Long War Journal, era stato catturato nella capitale azera Baku. Sul suo laptop erano stati trovati dati fondamentali sulla struttura che allora aveva al-Qaida. Dan Coleman, ex operativo del Fbi impegnato nella "Unità Bin Laden", lo definì la Stele di Rosetta che permise di decifrare l'organizzazione terroristica.

Abu Faraj Al-Masri, comandante di Al-Qaida

Secondo un comunicato pubblicato da Jabhat Fateh al-Sham (Fronte della conquista), Abu Faraj sarebbe stato ucciso "in un attacco aereo della coalizione nella zona occidentale della provincia di Idlib", da tempo roccaforte del qaidismo siriano.

Il Fronte della conquista non è altro che l'ultima incarnazione di Al-Qaida, da cui il gruppo si è formalmente staccato a fine luglio, abbandonando il nome di Al-Nusra.

Se l'organizzazione sostiene di avere tagliato ogni legame con il gruppo che fu di Bin Laden, tuttavia molti analisti hanno dubbi sull'effettiva distanza tra le due entità, per via dei legami personali e ideologici inscindibili.

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