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Australia, coppia vegana condannata per avere ridotto la loro bimba in fin di vita

La vicenda giudiziaria ha subito causato un acceso dibattito nell’opinione pubblica australiana, divisa tra critici e difensori del veganismo

Australia, coppia vegana condannata per avere ridotto la loro bimba in fin di vita

In Australia è stata appena inflitta una condanna a una coppia di genitori vegani integralisti, giudicati colpevoli di avere condotto fin quasi alla morte la loro bambina.

Il padre, di 35 anni di età, e la sua compagna trentatreenne avevano infatti finora improntato il regime alimentare della piccola al “totale rispetto” dei principi di tale corrente di pensiero. I due, residenti nello Stato del Nuovo Galles del Sud, avevano appunto, negli scorsi mesi, somministrato alla figlioletta, di appena 19 mesi, nient’altro che “avena mescolata con olio di oliva, verdure varie, bevanda di riso e patate”.

Costretta a nutrirsi esclusivamente di pietanze emblematiche di una dieta puramente vegana, la bimba mostrava ormai “chiare anomalie della crescita”, in quanto era affetta da “rachitismo” e presentava una “dentatura pressoché inesistente”. Grazie alle segnalazioni fornite da vicini e conoscenti della coppia, la polizia e i magistrati del Nuovo Galles del Sud erano quindi intervenuti per sottrarre la piccola, ridotta quasi in fin di vita, alla custodia dei genitori e trasportarla d’urgenza al Sydney Children’s Hospital.

Una volta affidata la bambina ai medici, gli inquirenti avevano incriminato per “maltrattamenti” i due genitori, decidendo contestualmente di affidare gli altri due figli piccoli di costoro a una zia dell’uomo. Il processo a carico della coppia vegana australiana si è quindi concluso in questi giorni con una condanna nei confronti degli imputati.

In particolare, i giudici di Sydney, nel pronunciare il verdetto, hanno riconosciuto la “disarmante inadeguatezza genitoriale” dei due e hanno, di conseguenza, inflitto loro 18 mesi di “terapia rieducativa” e 300 ore di servizi sociali. L’avvocato dei soggetti rinviati a giudizio aveva provato a respingere le accuse evidenziando la “natura salutare” delle pappe somministrate alla bimba e rimarcando il fatto che gli altri due figli della coppia, sottoposti anch’essi finora a una dieta vegana, starebbero crescendo “senza particolari problemi di salute”.

La conclusione del processo, riporta l’emittente locale ABC News, ha subito provocato un acceso dibattito all’interno della società australiana, dividendo l’opinione pubblica in un fronte antivegani e in uno a difesa della filosofia di vita in questione. Alcuni cittadini, intervistati dalla stessa emittente, hanno infatti bollato come “pericoloso” il regime alimentare propugnato dai seguaci della corrente di pensiero incriminata e hanno, allo stesso tempo, definito “troppo mite” la condanna inflitta ai genitori.

Altre persone, dichiaratamente vegane, hanno invece esternato, sempre ai microfoni di ABC News, la loro “costernazione” per la“campagna di odio e di disinformazione” scatenatasi nel Paese contro il movimento pro-animali sull’onda della recente vicenda giudiziaria.

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