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La base più importante della Nato si trova in Sicilia

Sigonella è il cuore dell’Alliance Ground Surveillance, il più importante asset della NATO

La base più importante della Nato si trova in Sicilia

I cinque Global Hawk del sistema Alliance Ground Surveillance (AGS) saranno rischierati presso la base siciliana di Sigonella entro la fine dell’anno. È quanto comunicano ufficialmente dalla NATO.

I lavori a Sigonella continuano – spiegano dall’Alleanza – con personale della NATO già in Sicilia per le operazioni preliminari pianificate.

Northrop Grumman, intanto, ha confermato che l’intera architettura AGS è stata messa in linea. L'azienda statunitense ha realizzato anche la stazione di terra, composta da 22 postazioni per gli operatori, cui spetterà il compito di analizzare i dati radar in arrivo e trasmetterli su una rete criptata della NATO. La Northrop fornisce anche tutti i sistemi di navigazione dei Global Hawk. Finmeccanica è responsabile della fornitura di due Transportable General Ground Stations o TGGS, stazioni di terra trasportabili. Il TGGS si interfaccia con la cosiddetta Mobile Ground Station fornita da Airbus, che opera su una connessione satellitare. Airbus fornirà sei MGS.

Il programma Alliance Ground Surveillance conferirà alla NATO migliori capacità ISR (intelligence, surveillance and reconnaissance).

L’AGS della NATO, che si basa sulla piattaforma APR Global Hawk della Northrop Grumman, ha compiuto un importante passo con il primo volo del nuovo sistema lo scorso 19 dicembre. Il velivolo di sorveglianza ad ampio raggio è decollato da Palmdale, in California, per una missione 2,5 ore. Il velivolo ha completato con successo una serie di test volando a 40.000 piedi prima di atterrare presso la Edwards Air Force Base, in California. La base principale dell’Airborne Ground Surveillance sarà Sigonella, in Sicilia. Le cinque piattaforme aeree UAV, saranno sostenute da due ulteriori basi terrestri mobili. Queste ultime garantiranno maggiore connettività e velocità di trasmissione dei dati.

Sigonella, in Sicilia, è il cuore dell’Alliance Ground Surveillance, il più importante asset della NATO per missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione (Joint Intelligence, Surveillance e Reconnaissance – JISR). La base siciliana raggiungerà la Capacità Operativa Iniziale nel 2017 con Full Operational Capability nel 2018.

L’AGS è composto da due segmenti: quello aereo basato sulla piattaforma robotica Hale (High-Altitude Long-Endurance Unmanned Aircraft System) Globak Hawk RQ-4 Block 40 e quello a terra a cui è demandata sia la capacità di controllo della missione che l’analisi, distribuzione ed archiviazione dei dati. Sigonella ospita sia il MOS o Mission Operation Support che l’Air Vehicle Missions Command and Control (AVMC2), compreso l’intero apparato logistico.

Il primo contractor del programma AGS è la Northrop Grumman che ha firmato nel maggio del 2012 un contratto da 1,7 miliardi dollari per una flotta di cinque Global Hawk con radar MP-RTIP. Il team industriale primario comprende EADS Deutschland GmbH (Cassidian), Selex Galileo e Kongsberg, ICZ, AS, Retia, AS, Aktors OÜ, Komerccentrs DATI grupa, Elsis LTD., Konstrukta-Difesa, AS, COMTRADE DOO, Bianor, Technologica, ZTA dC, SELEX ELSAG, Elettra Communications, UTI Systems e SES. Le 15 nazioni partecipanti sono Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Stati Uniti. Tutte le 28 nazioni dell’alleanza sosterranno il programma a lungo termine.

Il segmento aereo del programma AGS si baserà sul drone RQ-4, in grado di volare ad altitudini massime di 60.000 piedi per più di 32 ore a velocità prossime ai 340 nodi, ben al di sopra dello spazio aereo occupato dal traffico commerciale. L'RQ-4 può operare a duemila miglia nautiche dalla sua base operativa principale. E’ ritenuta la migliore piattaforma robotica esistente per missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione in grado di sorvegliare in un solo giorno centomila chilometri quadrati di terreno. Il radar ad apertura sintetica ad alta definizione MP-RTIP, è in grado di rilevare e tracciare ogni oggetto a terra e missili da crociera a bassa quota. In tema di interoperabilità con i sistemi della NATO, non si può non menzionare il MUOS della US NAVY, sistema tattico a banda stretta di nuova generazione di comunicazione via satellite tra le forze Usa in movimento. Il MUOS è stato progettato per fornire ai militari maggiori capacità di comunicazione rispetto ai sistemi esistenti. I quattro satelliti (più uno di riserva) MUOS in orbita geostazionaria, sono dotati di Code Division Multiple Access a banda larga (WCDMA), con una velocità di trasmissione 16 volte maggiore rispetto l'attuale sistema satellitare Ultra High Frequency (UHF). Ogni satellite MUOS è pienamente compatibile anche con le precedenti frequenze utilizzate così da assicurare una transizione fluida nella tecnologia WCDMA, mandando in pensione il sistema UFO (UHF Follow-On).

Le quattro stazioni di terra sono associate ad un satellite. La prima sorge presso l'Australian Defence Satellite Communications Station, a Kojarena, circa 30 km a est di Geraldto. La seconda a Niscemi, a 60 km dalla Naval Air Station di Sigonella. La terza nella Virginia sudorientale e la quarta nelle Hawaii.

Sigonella, ospita i Globali Hawk della NATO e dell’USAF oltre ai Predator dell’Aeronautica Militare Italiana. Considerando la sinergia tra NATO ed USAF (le piattaforme UAV hanno in comune il 95% dei sistemi), è facile ipotizzare anche un rischieramento dell’US NAVY con gli MQ-4C Triton.

15 paesi della NATO hanno contribuito al programma, ma tutti i 28 membri saranno in grado di accedere ai dati.

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