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Belgio, ong contro la sfilata storica: "È razzista"

Le ong anti-discriminazioni vogliono indurre il governo del Belgio ad abolire il festival di Ath, che fa attualmente parte del patrimonio Unesco

Belgio, ong contro la sfilata storica: "È razzista"

In Belgio, i movimenti anti-razzismo si sono recentemente scagliati contro uno storico festival che si svolge nella cittadina di Ath, nella provincia vallona dell’Hainaut, in quanto, a loro dire, denigrerebbe le persone di colore.

Nel mirino delle ong anti-discriminazioni è infatti finita la ducasse, ossia una “processione di giganti” riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Tale evento si celebra nella località belga, ininterrottamente dal 1481, la quarta domenica di agosto ed è incentrato sulla rappresentazione di episodi raccontati nell’Antico Testamento, nelle vite dei Santi e nel ciclo letterario carolingio. Durante la manifestazione, vengono fatte sfilare per le vie di Ath delle enormi sculture di legno e, inoltre, le strade cittadine si riempiono di figuranti, acrobati e musicisti. Una delle maschere caratteristiche dell’antico corteo è stata appunto bollata dalle ong anti-discriminazioni come “emblematica del suprematismo bianco”.

Si tratta del personaggio dell’uomo nero, interpretato da attori completamente ricoperti di pittura scura e muniti di catene alle braccia e alle gambe nonché di “anello al naso”. Questa figura incarna le paure e gli incubi dei bambini e, di conseguenza, non avrebbe apparentemente alcun legame con la propaganda colonialista e schiavista. Nonostante le spiegazioni fornite dagli organizzatori dello storico festival, l’associazione anti-razzismo Brussels Panthers ha esortato la popolazione a “boicottare” quest’ultimo, promettendo contestualmente di “mobilitare tutto il Belgio” al fine di conseguire l’abolizione della sfilata incriminata.

Mouhad Neghif, esponente dell’ong in questione, ha appunto etichettato la manifestazione risalente al quindicesimo secolo come una “celebrazione dei peggiori stereotipi dei bianchi nei confronti delle popolazioni di colore”. A suo avviso, la maschera dell’“uomo nero” consisterebbe in una “sfacciata messa in ridicolo delle etnie africane” e in una “perversa rappresentazione dell’inferiorità delle minoranze non europee rispetto al colonizzatore bianco”. Egli ha quindi promesso che il suo movimento proverà“con ogni mezzo lecito” a indurre le autorità municipali di Ath e il governo del Belgio ad “abolire” l’evento di origini quattrocentesche. L’ong Brussels Panthers, inoltre, presenterà all’Unesco una petizione rivolta a ottenere la cancellazione della sfilata incriminata dall’elenco dei patrimoni dell’umanità immateriali, così da “relegare per sempre nell’oblio” tale“festival della vergogna”.

Contro la battaglia promossa dall’associazione si è subito schierato Bruno Lefebvre, sindaco socialista della cittadina che ospita la ducasse. Il politico di sinistra ha infatti biasimato le polemiche avanzate dagli attivisti anti-discriminazioni definendole “per niente fondate su un’approfondita conoscenza della simbologia della sfilata, ma animate soltanto da furore ideologico”.

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