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Bimbo caduto nel pozzo, si scava ancora. La Spagna: "Forza Julen"

Fiato sospeso in Spagna per Julen, il bimbo di 2 anni intrappolato da 96 ore in fondo a un pozzo profondo 110 metri. Il terreno instabile non aiuta i soccorritori che stanno scavando due tunnel per raggiungere il piccolo. Ansia in tutto il Paese

Bimbo caduto nel pozzo, si scava ancora. La Spagna: "Forza Julen"

Il piccolo Julen come Alfredino Rampi, il bimbo di 6 anni precipitato e morto in un pozzo di Vermicino il 13 giugno 1981? In Spagna non ci vogliono nemmeno pensare. A Totalan, comune vicino a Malaga dove il piccolo di 2 anni è caduto in un pozzo alla profondità di 107 metri, i soccorritori scavano senza sosta da quattro giorni per tentare di recuperarlo. Le ultime notizie non sono incoraggianti: nel cadere, Julen ha trascinato con sé un mucchio di pietre e terra che ostruisce il condotto a 70 metri di profondità.

Impossibile recuperarlo passando fisicamente per il pozzo. Ecco perché le autorità hanno deciso di scavare due tunnel, uno parallelo al pozzo e l'altro obliquo, per aggirare l'ostacolo e raggiungere direttamente Julen. "Avanziamo, per il momento, senza grandi problemi", ha detto il responsabile dei soccorsi, l'ingegnere Juan Lopez, aggiungendo che ci vorrà del tempo per raggiungere il piccolo, "Meno di due giorni è difficile", ha detto, ma per il quotidiano El Mundo potrebbero volercene anche quattro. Tra le aziende impegnate negli scavi c'è la Stockholm Precision Tools AB, una società svedese che nel 2010 ha contribuito al salvataggio dei 33 minatori cileni che erano rimasti 69 giorni bloccati in profondità.

In queste ore tutta la Spagna è con il fiato sospeso. Attorno al pozzo si sono radunate centinaia di persone che, armate di cartelli e della loro voce, incoraggiano i soccorritori e si fanno forza tra di loro al grido di "Siamo tutti Julen". Ma è tutto il Paese a vivere uno stato di angoscia, di vera e propria ansia per la sorte del piccolo Julen. Tutti si chiedono se sia ancora vivo. Il piccolo, infatti, non risponde alle urla dei soccorritori. I quali, però, si dicono fiduciosi sul fatto che il bimbo sia vivo "grazie alla conformazione delle rocce sotterranee che consente il passaggio dell'aria". Il piccolo è caduto nel pozzo il 13 gennaio mentre i suoi genitori pranzavano. Papà e mamma hanno finito le lacrime.

E ora sperano nel miracolo.

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