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Boeing sospende la produzione dei 737 Max

Il velivolo è a terra dallo scorso marzo dopo i due incidenti mortali in Indonesia ed Etiopia. Ora l'annuncio dello stop alla produzione

Boeing sospende la produzione dei 737 Max

Boeing sospenderà la produzione dell'aereo 737 Max a tempo indeterminato. Lo ha reso noto la stessa azienda. Dopo i due incidenti mortali in Indonesia (nell'ottobre 2018) e in Etiopia (nel marzo 2019), che hanno causato 346 vittime, la compagnia aveva lasciato temporaneamente a terra tutti i suoi aerei. Ora però i tempi per il ritorno in volo del 737 Max sembrano allungarsi e costringono così il colosso dell'aviazione a una sospensione della produzione del velivolo.

Da marzo, mese in cui le autorità mondiali hanno deciso per la messa a terra del velivolo, fino ad oggi Boeing ha comunque continuato a produrre 40 aerei al mese (per un totale di 400 pronti per essere consegnati, ma bloccati negli stabilimenti), in vista del via libera della Federal Administration Aviation. Ma adesso i tempi rischiano di diventare più lunghi e la compagnia ha deciso di bloccare la sua produzione. Non è chiaro quanto durerà lo stop, anche se si parla di un ritorno nei cieli tra marzo e giugno 2020. Nel frattempo, i lavoratori concentrati fino ad ora sul 737 Max verranno redistribuiti in altri settori della produzione interna.

Come riporta il Corriere della Sera, la Faa (l'ente federale Usa per l'aviazione) e l'Easa (la corrispettiva europea) hanno ancora alcuni dubbi sugli aggiornamenti del modello. In particolare, bisogna fare luce sul sistema anti-stallo Mcas che, secondo le inchieste, sarebbe la causa principale dei due incidenti mortali dopo essere stato attivato in modo errato dai sensori esterni difettosi. "Continuiamo a lavorare costantemente con la Faa e i regolatori globali per ottenere la certificazione e il ritorno in servizio del Max", hanno fatto sapere dall'ufficio stampa di Boeing.

Per la più grande azienda nel settore aerospaziale, la sospensione della produzione rappresenta un duro colpo. Ma sembra anche essere l'unica strada possibile da percorrere. Non solo per questioni di spazio, ma anche da un punto di vista economico visto che la compagnia americana ha già sborsato 5,6 miliardi di dollari di indennizzi ai suoi clienti per le mancate consegne. E il conto è destinato a salire, non di poco (per gli analisti, il solo parcheggio in hangar comporta una spesa di 7 mila dollari al mese per velivolo).

L'annuncio dello stop però ha affondato i titoli in borsa di Boeing, che ha perso l'1% in poche ore, chiudendo una giornata a dir poco negativa a -4,92%. Secondo gli esperti, il modello di punta della società genera il 40% dei guadagni complessivi di Boeing.

"Il ritorno in servizio del 737 MAX in sicurezza resta la nostra priorità", ha scritto la compagnia dopo l'annuncio.

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