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Bosnia, campi al collasso: disordini tra migranti e polizia

Nell'area di emergenza allestita in Bosnia, i migranti sono esposti al gelo di un'ondata di maltempo che sta distruggendo il campo. Un gruppo di migranti avrebbe aggredito la polizia

Bosnia, campi al collasso: disordini tra migranti e polizia

Sarebbero continuamente esposti alle intemperie del freddo invernale, al gelo del maltempo e a condizioni climatiche molto difficili. Sono accampati a centinaia in tendopoli improvvisate, uno accanto all'altro: donne, uomini, bambini e ragazzini. Accade nel campo di Vucjak, nella città di Bihac, nella Bosnia nord occidentale, dove i migranti che seguono la rotta balcanica vivono all'aperto, mentre imperversa sulla regione un'ondata maltempo con la neve. In quella zona ci arrivano dalla Grecia, attraverso la Macedonia del Nord, la Bulgaria, la Serbia e il Montenegro.

La denuncia dei migranti

Secondo quanto riportato da Rainews24, i migranti che aspettano di proseguire il loro viaggio verso l'Europa vivono in tende praticamente distrutte dalle nevicate e lacerate dal vento. Fuori dall'accampamento, il campo di Vucjak risulta essere un pantano di fango, acqua, ghiaccio e neve. In base a quanto ricostruito dalla testata online, a denunciare le difficili condizioni di vita dei profughi, sono i migranti stessi, che mostrano le loro abitazioni di fortuna, dove manca tutto.

L'avvertimento

Gli operatori di diverse organizzazioni umanitarie avrebbero avvertito del rischio che corrono i migranti a rimanere al freddo nel campo di Bihac durante l'inverno. Il ministro dell'Interno bosniaco, Dragan Mektic, ha annunciato che la nuova struttura per accogliere i profughi vicino a Sarajevo non potrà essere utilizzabile per almeno altri 20 giorni.

I disordini nell'area

Intanto, nelle ultime ore, un gruppo di migranti avrebbe aggredito alcuni poliziotti proprio nel campo di accoglienza. Secondo quanto riferito dal sito di informazione Klix, Mektic avrebbe mandato dei rinforzi sul posto, prima di aver fatto allontanare i giornalisti. Secondo la testata, infatti, la situazione sarebbe molto tesa e "potrebbe precipitare da un momento all'altro". Proprio negli ultimi giorni, alcuni profughi avrebbero avviato uno sciopero della fame e della sete per protestare contro le condizioni di vita, ritenute disumane.

La richiesta di chiusura del campo

Già nelle settimane passate, le istituzioni internazionali e le organizzazioni umanitarie avrebbero ripetutamente richiesto la chiusura del campo bosniaco. Lo spazio di Vucjak, infatti, non ha strutture e si trova in un'ex discarica presso un ex campo minato della guerra in Bosnia degli anni Novanta. Le autorità di Bihac hanno allestito il campo in emergenza per accogliere migliaia di persone rimaste bloccate nello stato proprio mentre cercavano di proseguire il loro viaggio verso l'Europa del nord.

Secondo quanto ricostruito in questi mesi, la maggior parte dei migranti si accalca nell'area nord occidentale della Bosnia, perché confinante con la Croazia (membro dell'Unione europea).

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