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Brexit, Islanda e Norvegia corrono in aiuto del ​Regno Unito

In questi giorni è stata raggiunta un'intesa tra il Regno Unito e i paesi extra-Ue membri dello Spazio Economico Europeo per garantire il rispetto dei diritti dei rispettivi cittadini nell'ipotesi di una Brexit senza accordo

Brexit, Islanda e Norvegia corrono in aiuto del ​Regno Unito

Mentre la fatidica data del 29 marzo - giorno in cui la Brexit sarà operativa - si fa sempre più minacciosamente vicina, il Regno Unito cerca di mettersi al riparo dalle possibili nefaste conseguenze di un'uscita dall'Unione europea senza accordo. Proprio per questo motivo, è notizia degli ultimi giorni che il governo di Londra ha raggiunto un'intesa con i tre paesi (Norvegia, Islanda e Liechtenstein) membri dello Spazio Economico Europeo, l'organizzazione che regola i rapporti di libero scambio tra quegli stati che non vogliono o non possono entrare all'interno dell'Ue. Secondo una nota ufficiale del governo islandese pubblicata oggi, l'intesa raggiunta punta a tutelare i diritti dei cittadini britannici residenti nei paesi del See. garantendogli la possibilità di restare anche in caso di una cosiddetta Brexit senza accordo. Sempre nella nota si può inoltre leggere: "Questo significa che i diritti di residenza dei cittadini britannici verranno garantiti indipendentemente dall'esito dei negoziati tra l'UE e il Regno Unito".

Una soluzione simile a quella già proposta e concordata dalla Norvegia lo scorso anno, per la quale veniva stabilita la tutela dei diritti dei norvegesi residenti in Gran Bretagna e dei britannici residenti in Norvegia come principio cardine delle future relazioni bilaterali post Brexit, anche in caso di "no deal". A tal proposito, il ministro della giustizia norvegese Tor Mikkel Wara ha avuto modo di dichiarare: "Ci auguriamo che la Gran Bretagna riesca ad avere un'uscita ordinata dall'Unione Europea. Dobbiamo tuttavia essere preparati nel caso in cui essa scelga di lasciare l'Ue senza un accordo".

Peraltro, già nel settembre scorso alcuni ministri del governo di Theresa May auspicavano l'adozione di un protocollo d'intesa con l'Ue che ricalcasse quello adottato per la Norvegia, rimanendo cioè all'interno dello Spazio Economico Europeo pur garantendo la piena indipendenza dall'Unione.

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