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Burkina Faso, morti 35 civili in un attentato jihadista

Un attacco jihadista ha colpito una base militare di Arbinda, nel nord del Burkina Faso. La risposta dell'esercito non si è fatta attendere: "Neutralizzati 80 terroristi"

Burkina Faso, morti 35 civili in un attentato jihadista

Natale di sangue in Burkina Faso, dove ad Arbinda, nel nord del Paese, un attacco jihadista ha provocato la morte di 35 civili.

Secondo la Bbc l'intenzione dei jihadisti era quella di colpire la base militare situata alle porte della città. Nel corso dell'attentato avrebbero perso la vita 31 donne.

Fonti ufficiali del governo di Ouagadogou hanno riferito che l'attentato è stato di “rara intensità” ed è durato “diverse ore”. Il conto delle vittime è ancora approssimativo e non è escluso che nelle prossime ore possa aumentare.

L'attentato ha colpito un campo militare nella regione del Sahel, in una zona confinante con il Mali; la stessa che negli ultimi mesi è stata oggetto di numerosi attacchi jihadisti.

La risposta delle forze armate non si è fatta attendere. Come ha sottolineato lo stato maggiore dell'esercito, i militari – 7 dei quali hanno perso la vita nel corso degli scontri a fuoco – hanno risposto lanciando un contro attacco mediante supporto aereo. L'operazione ha consentito di neutralizzare 80 terroristi.

Le notizie sono tuttavia ancora confuse e non è ancora chiara la dinamica dei fatti. Secondo i militari, l'attacco al distaccamento di Arbinda sarebbe stato lanciato da un centinaio di jihadisti arrivati a bordo di motociclette.

Il presidente del Burkina Faso, Roch Kaborè, ha fatto la conta dei danni e proclamato il lutto nazionale per 48 ore: “Questo attacco barbaro ha provocato la morte di 35 vittime civili, la maggior parte delle quali donne”.

Il Burkina Faso è in ginocchio

Il Burkina Faso è vittima di attentati terroristici dal 2015. Il Paese dell'Africa occidentale, oltre a essere uno dei più poveri al mondo, vive una perenne situazione di insicurezza. Andando a ritroso nel tempo, il bollettino delle stragi è pressoché infinito.

Lo scorso 9 settembre due camion di derrate alimentari sono saltati in aria dopo esser passati sopra alcune mine, causando la morte di una ventina di persone. Il 7 novembre un gruppo di uomini armati ha preso d'assalto cinque pullman di una società canadese che stava trasportando alcuni dipendenti nel sito minerario di Boungou: 37 morti e 60 feriti. Il 14 dicembre, in seguito a un attacco che ha colpito una chiesa anglicana durante una funzione religiosa, sono morte 14 persone. Cinque giorni fa, infine, 25 combattenti jihadisti sono stati neutralizzati in una zona transfrontaliera tra Burkina Faso, Niger e Mali.

Le minacce principali arrivano da alcuni gruppi specifici, tra cui Ansar ul Islam, lo stesso attivo anche in Mali, e Gsim (Group to Support Islam and Muslims), legato a doppia mandata con Al Qaeda.

Ricordiamo che circa due terzi degli abitanti del Burkina Faso sono islamici mentre un terzo è di religione cattolica.

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