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Carly Fiorina dà l'endorsement a Ted Cruz

Parlando ad un raduno di Cruz, in Florida, Carly Fiorina ha definito il senatore un "leader e un riformatore desideroso di sfidare lo status quo a Washington"

Carly Fiorina dà l'endorsement a Ted Cruz

L'ex candidata alla primarie repubblicane, Carly Fiorina, ha dato il proprio endorsement al senatore del Texas Ted Cruz. Parlando ad un comizio di Cruz a Miami (Florida), Fiorina ha definito il senatore un leader e un riformatore desideroso di sfidare lo status quo a Washington. Quando ha nominato Trump e Clinton, indicandoli come "le due facce di una stessa medaglia", la folla ha approvato con un coro di "buuuuh" (guarda il video).

L'ex ceo di Hewlett Packard per mesi ha ricordato di essere l'unica donna repubblicana in corsa e che, proprio per questo, desiderava battersi direttamente con Hillary Clinton. Da semplice segretaria in una piccola società di real estate, era diventata una delle manager più potenti al mondo, la prima donna alla guida di una big di Wall Street. Una biografia che incarnava l'American dream, ma che non è stata sufficiente a far emergere la Fiorina tra i candidati del Gop. Si è ritirata il 10 febbraio senza mai aver lasciato il segno nella corsa repubblicana.

A Miami Fiorina si è congratulata con Cruz per l’exploit di ieri e per il buon piazzamento nel Mississippi, in Michigan e alle Hawaii, e ha confessato che la settimana scorsa, in occasione del Super-Martedì, lei stessa votò per Cruz in Virginia, dove attualmente risiede: "Sulla scheda ho contrassegnato la sua casella".

Cosa dicono i sondaggi

Secondo una rilevazione della Cnn Trump e Clinton sono avanti per le primarie in Florida e Ohio. Trump in Ohio otterrebbe il 41%, contro il 35% del rivale John Kasich (che dell'Ohio è governatore). In Florida il magnate newyorkese si attesterebbe al 40% contro il 24% di Marco Rubio (senatore della Florida). In campo democratico, invece, Clinton è la favorita con il 63% di consensi in Ohio e il 61% in Florida: un vantaggio importante su Bernie Sanders, che si attesterebbe rispettivamente al 33% e al 34%.

Le primarie del prossimo 15 marzo in Florida, Illinois e Ohio sono cruciali soprattutto per i repubblicani, dal momento che in questi tre Stati il vincitore si aggiudicherà tutti i delegati in palio (234).

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