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In caso di attacco preventivo Usa, la Cina difenderà la Corea del Nord

Questa la posizione della Cina in un editoriale pubblicato sul Global Times, quotidiano del Partito Comunista.

In caso di attacco preventivo Usa, la Cina difenderà la Corea del Nord

Qualora la Corea del Nord dovesse attaccare preventivamente gli Stati Uniti, la Cina resterà neutrale alla ritorsione statunitense. Se gli Usa dovessero attaccare per primi la Corea del Nord o se in qualche modo tentassero di rovesciare il regime di Kim Jong Un, la Cina proteggerà l’alleato in base ai trattati di difesa.

E’ questa la posizione ufficiale della Cina, in un editoriale pubblicato sul Global Times, quotidiano controllato dal Partito Comunista. Rappresenta il punto di vista del governo cinese. L'editoriale è stato ripreso da tutti i media cinesi.

La posizione ufficiale della Cina

“Stati Uniti e Corea del Nord hanno accentuato la loro minacciosa retorica. Il Pentagono ha allestito dei piani d’attacco preventivi sui siti missilistici della Corea del Nord con i bombardieri B-1B. Nel frattempo, la Corea del Nord ha preparato piani per lanciare quattro missili a portata intermedia a 30-40 chilometri da Guam entro la metà di agosto. Molti ritengono scarse le probabilità di una guerra. Se la guerra scoppiasse, gli Stati Uniti difficilmente otterranno un successo strategico, per una crisi senza precedenti. La Corea del Nord vuole portare gli Stati Uniti al tavolo delle trattative. Washington vorrebbe mettere in guardia la Corea del Nord, ma non può rischiare di iniziare una guerra. Il pericolo reale è che un gioco così sconsiderato possa determinare errori di calcolo ed una guerra strategica. Vale a dire: né Washington né Pyongyang vogliono veramente la guerra, ma questa potrebbe scoppiare comunque poiché non hanno l'esperienza nel controllare un tale gioco estremo. L'incertezza nella penisola coreana sta crescendo. Pechino, in questo momento, non è in grado di persuadere Washington o Pyongyang. Bisogna chiarire la propria posizione su tutti i fronti e far capire che qualora le loro azioni dovessero compromettere i nostri interessi, la Cina risponderà con mano ferma. Se la Corea del Nord dovesse lanciare preventivamente missili contro gli Stati Uniti, la Cina rimarrà neutrale alla ritorsione statunitense. Se gli Stati Uniti e la Corea del Sud dovessero attaccare preventivamente la Corea del Nord o se tentassero di rovesciare il regime nordcoreano e cambiare il modello politico della penisola coreana, la Cina interverrà a difesa di Pyongyang.

La Cina si oppone sia alla proliferazione nucleare che alla guerra nella penisola coreana. Non incoraggerà nessuna parte a suscitare conflitti militari, ma si opporrà a qualsiasi tentativo di cambiare lo status quo delle aree di interesse della Cina. Nella penisola coreana convergono interessi strategici di tutte le parti e nessuna dovrebbe ambire a dominatore assoluto della regione”.

Sospensione per Sospensione

La Cina ha proposto un piano per risolvere il problema della Corea del Nord. Nell'ambito di un approccio definito “sospensione per sospensione”, il governo cinese si è offerto di mediare un accordo secondo cui la Corea del Nord sospenderebbe i suoi programmi nucleari e missilistici in cambio della fine delle esercitazioni regolari degli Stati Uniti con la Corea del Sud nella penisola. Tuttavia il punto focale resta la denuclearizzazione. La Casa Bianca ritiene la denuclearizzazione come una condizione preliminare per i colloqui. La Cina, invece, la considera solo come obiettivo finale dei negoziati. Gli Stati Uniti ritengono la minaccia della Corea del Nord come esistenziale per la sicurezza sulla penisola coreana. La Cina, invece, percepisce alla stregua le provocazioni nordcoreane e americane. La Cina condivide un confine di 880 miglia con la Corea del Nord. Ha un trattato di difesa di 56 anni con i nordcoreani. Pechino rappresenta oltre il 90 per cento del commercio della Corea del Nord.

La posizione della Corea del Nord

Il Dipartimento della direzione missilistica della Corea del Nord presenterà entro il prossimo 15 agosto al leader Kim Jong Un, un piano d’attacco dimostrativo contro l’isola di Guam. Secondo i dettagli diramati dai media del paese comunista, quattro missili balistici Hwasong-12 sarebbero lanciati fuori dalla costa del territorio statunitense, circa 30/40 km, ma all'interno della zona economica esclusiva di 200 miglia nautiche di Guam.

Il sistema a medio raggio Hwasong-12, svelato il 15 aprile scorso durante la parata militare in onore del 105 ° anniversario della nascita di Kim Il-sung, fondatore del paese e nonno dell’attuale leader, Kim Jong un, è un missile a due stadi a propellente liquido. Secondo la Defense Intelligence Agency, la Corea del Nord sarebbe riuscita a miniaturizzare circa 60 testate nucleari da imbarcare sui missili balistici di classe ICBM. Gli asset del Nord sono destinati alla dissuasione nei confronti di qualsiasi cambio di regime da parte degli Stati Uniti. Secondo la KCNA, i quattro missili della Corea del Nord voleranno sopra le prefetture di Shimane, Hiroshima, Ehime e Koichi, percorrendo una distanza di 3.356 chilometri, prima di schiantarsi fuori le acque territoriali di Guam.

La posizione del Giappone

Il Ministero della Difesa giapponese conferma che qualsiasi attacco contro Guam sarebbe considerato una minaccia esistenziale. Secondo gli accordi di difesa reciproca con gli Stati Uniti, il Giappone intercetterà qualsiasi minaccia verso Guam. Il Giappone si trova a soli 620 miglia ad est della Corea del Nord. La maggior parte dei missili lanciati da Pyongyang si sono schiantati nel Mare del Giappone, che si trova tra il Giappone e la costa orientale del continente asiatico. Guam si trova a circa 1.600 miglia a sud del Giappone.

L'importanza di Guam

Guam è una piccola isola di circa 210 miglia quadrate nell'arcipelago delle Marianne, nel Pacifico occidentale. Ha una popolazione di 162.000 persone. In qualsiasi scenario convenzionale contro la Corea del Nord, Guam sarebbe al centro delle operazioni. L’isola è teoricamente alla portata dei missili balistici a raggio intermedio della Corea del Nord, motivo per cui è da sempre presente nella aggressiva retorica del regime. L’isola di Guam ospita un potente rischieramento statunitense come quello in rotazione nella base aerea di Anderson. La più importante base aerea statunitense ad ovest delle Hawaii, è l’unica piattaforma di lancio nel Pacifico occidentale sia per i bombardieri strategici B-2 e B-52 che per le piattaforme convenzionali B-1 (la flotta è stata denuclearizzata). Guam ospita anche Apra Harbor, potente base della Marina Militare Usa protetta sempre cacciatorpediniere missilistiche e da quattro sottomarini a propulsione nucleare classe Los Angeles. Attualmente, Apra Harbor ospita i sottomarini classe Los Angeles USS Topeka, USS Chicago, USS Oklahoma City e USS Key West armati con missili da crociera Tomahawk. Guam, infine, ospita anche diversi distaccamenti dei reparti speciali come i Navy Seal. L’isola è al riparo da qualsiasi attacco aereo, terrestre o navale, mentre sarebbe teoricamente alla portata della forza strategica della Corea del Nord. Guam è protetta da 48 intercettori del sistema THAAD su un sistema radar AN / TPY-2 in banda X in modalità di intercettazione terminale. Il Kinetic Kill del Terminal High Altitude Area Defense o THAAD, è ritenuto in grado di distruggere un missile balistico a medio e corto raggio grazie all’energia cinetica da impatto. Non è mai stato utilizzato in combattimento. Il raggio di intercettazione è di 200 km ad un'altitudine operativa di 150 km ed una velocità massima di Mach 8.24.

I dettagli sul rischieramento B-1B di Guam

L’intera linea supersonica Rockwell International B-1B Lancer è stata denuclearizzata. Il B-1B, schierato anche in Siria ed Iraq, è in grado di volare per dieci ore senza rifornimento e porta con se 84 bombe da 500 libbre (240 kg). Progettato per bombardare l’Unione Sovietica si è trasformato in una piattaforma di supporto alle truppe sul terreno. Il bombardiere strategico (B-1A) a geometria variabile, si è evoluto in una piattaforma per la penetrazione a bassa quota con missili da crociera (B-1B). Dopo la fine della guerra fredda, la flotta B-1B è stata privata del suo scopo principale per cui era stata progettata e per molti anni è stata sull’orlo del ritiro dal servizio. Così come spesso accade per piattaforme private della causa progettuale, i nuovi contesti hanno ridato linfa al programma B-1, oggi formato da sessanta bombardieri sui 102 costruiti. Sono sei bombardieri Lancer B-1B attualmente schierati a Guam (ovviamente non è l’unica opzione) ed equipaggiati con il nuovo missile di precisione JASSM- ER, che potrebbe essere lanciato ben al di fuori del territorio nordcoreano grazie al suo raggio di 500 miglia nautiche. Il Pentagono ha identificato 24 siti di lancio nordcoreani di alto profilo. In ogni caso, qualsiasi attacco contro la Corea del Nord, comporterebbe la perdita di Seoul, a soli 40 miglia dal confine. L’opzione B-1, supportata da droni, caccia e missili da crociera lanciati da unità di superficie e dai sottomarini, dovrebbe rappresentare un messaggio politico di “buone intenzioni” nei confronti di Cina e Russia, a causa del loro equipaggiamento non nucleare. Tuttavia è un ragionamento pericoloso: scoppiato un conflitto, l’impiego di una piattaforma non nucleare sarebbe soltanto un dettaglio. Una guerra con la Corea del Nord sarebbe difficile, pericolosa e potenzialmente devastante per gli Stati Uniti ed i suoi alleati nella regione. Motivo per cui la Casa Bianca continua a posticipare qualsiasi azione militare.

In ogni caso, il ricorso al nucleare sarebbe certo.

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