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Caso Regeni, uomo della Fratellanza "Ucciso dallo scontro tra i servizi"

A parlare è l'unico ancora libero del partito di Morsi, convinto che l'intelligence stia giocando la sua partita

Caso Regeni, uomo della Fratellanza "Ucciso dallo scontro tra i servizi"

Il partito Giustizia e libertà, compagine legata alla Fratellanza Musulmana che per poco più di un anno ha guidato l'Egitto dopo il tumulto della primavera del Cairo, in pratica non esiste più. Ogni singolo membro del vertice è stato condannato a morte e l'unico uomo ancora libero è Amr Darrag, intervistato dal Fatto Quotidiano, che dice la sua sull'omicidio di Giulio Regeni.

Darrag sostiene, ma non è il primo a farlo, che dietro alla morte del giovane ricercatore italiano si debba vedere uno scontro tra diversi servizi di intelligence. È convinto che l'anonimo autore di una mail inviata a Repubblica, con dettagli sul caso, non possa che essere uno della General Intelligence, il servizio civile che ha accesso alle intercettazioni e che avrebbe un particolare livore per il presidente Sisi.

Il servizio, secondo Darrag, avrebbe interesse a speculare sull'omicidio e a far sì che il caso rimanga aperto. "Il loro obiettivo è avere strumenti di pressione nello scontro interno", sostiene il membro di Giustizia e libertà, convinto anche che chi ha preso Regeni avesse intenzione di strappargli informazioni, ma non di ucciderlo.

E che poi l'intelligence abbia sfruttato la cosa a suo favore.

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