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Cile, prima donna cancelliere presso l'Arcivescovado di Santiago

È stata nominata per un ruolo tradizionalmente riservato ai sacerdoti in una nazione dove la pedofilia e gli abusi sessuali continuano a rappresentare una piaga

Cile, prima donna cancelliere presso l'Arcivescovado di Santiago

In Cile l'Arcivescovado di Santiago ha assunto come nuovo cancelliere dell'arcidiocesi l’avvocata Maria Francisca San Martín Camponovo, la prima laica, nella storia di questa Chiesa locale, ad assumere questa responsabilità.

Il decreto di nomina è stato firmato da monsignor Ricardo Ezzati Andrello, arcivescovo metropolita di Santiago e primate del Cile, che è stato creato cardinale da Papa Francesco durante il concistoro del 22 febbraio 2014. L'Arcivescovo settantaseienne, che è nato in Italia, a Campiglia dei Berici (provincia di Vicenza), ma che è naturalizzato cileno, ha incoraggiato l’avvocata San Martín Camponovo affermando, che non porterà tutto il peso della carica "solo sulle sue spalle, perché sarà accompagnata e aiutata da tutti coloro che potranno".

Ezzati ha poi chiesto alla nuova cancelliere di svolgere questo servizio attraverso il "cuore della Chiesa, una Chiesa madre, una Chiesa sorella, una Chiesa servitrice, una Chiesa vicina".

Dopo la solenne professione di fede davanti al parroco della cattedrale da parte della neo cancelliere, il vicario giudiziario del tribunale ecclesiastico di Santiago, padre Jaime Ortíz de Lazcano, l'ha ringraziata per il servizio già reso come revisore del tribunale diocesano.

Non è la prima volta che l'arcivescovo Ezzati nomina una donna come cancelliere. Lo aveva fatto nel 1996, da vescovo di Valdivia, quando aveva nominato in questa posizione Alejandra Oyarzun, un compito che la donna svolge ancora dopo 22 anni dalla nomina.

Maria Francisca San Martín Camponovo, intervistata sul contesto attuale della Chiesa e sul fatto che per la prima volta una laica è stato nominata ad una missione tanto prestigiosa presso la sede Arcivescovile di Santiago, un ruolo che tradizionalmente è stato riservato ai sacerdoti, ha detto che "è il tempo di rinnovare, l'incorporazione dei laici è importante, poiché siamo tutti Chiesa e possiamo lavorare tutti al servizio della Chiesa. Sono segni di rinnovamento".

La Cancelleria è un dipartimento ufficiale della curia arcidiocesana. E sono tante le funzioni che svolge. Le più delicate e importanti sono sicuramente l’organizzazione e la salvaguardia di tutti i documenti e degli atti riguardanti l'arcidiocesi, le parrocchie e le varie entità canoniche.

Maria Francisca San Martín Camponovo, oltre a scrivere tutti gli atti e i documenti necessari al lavoro della curia e alla cura della diocesi, dovrà farne pubblica fede con la propria firma, conservarli nell'archivio, esibirli a chi ne faccia legittima richiesta. Potrà anche nominare un vicecancelliere e dei notai. Inoltre sarà la sola, oltre all’Arcivescovo, ad avere le chiavi dell'archivio che è distinto in tre sezioni.

Infatti, oltre all'archivio corrente, esiste un archivio storico, con tutti i documenti di valore storico e quelli riguardanti istituzioni, fatti e persone ormai estinti e, soprattutto, esiste un archivio segreto dove trovano posto tutti i documenti particolarmente delicati, perché relativi alla vita delle persone, come i documenti relativi alle cause criminali del foro ecclesiastico, il registro dei matrimoni segreti, le dispense da impedimenti e irregolarità per l'ordine sacro; le procedure di perdita dello stato clericale e di dimissione dagli istituti religiosi.

Un settore importante visto che la pedofilia e gli abusi sessuali in genere continuano a rappresentare una piaga per la Chiesa cilena e le vittime di padre Karadima hanno parlato contro Ezzati e il suo predecessore nell'ufficio episcopale metropolitano, in particolare per avere nominato vescovo di Osorno mons. Juan Barros Madrid, sospettato di avere coperto casi di pedofilia.

Per via degli abusi commessi, dai quali si è dissociato dichiarando di non averne saputo niente, i deputati del gruppo cileno Frente Amplio hanno chiesto di valutare la possibilità di revocare la nazionalità cilena concessa "por gracia" al cardinal Ezzati.

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