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Cina, app promossa dal governo accusata di spiare le persone

La app lanciata in Cina sarebbe capace di immagazzinare un’enorme quantità di informazioni personali e di controllare totalmente qualsiasi cellulare

Cina, app promossa dal governo accusata di spiare le persone

In Cina, il governo ha ideato una app per cellulari diretta apparentemente a testare il livello di conoscenza dei cittadini riguardo all’ex celeste impero e al suo presidente Xi Jinping. Secondo le organizzazioni umanitarie, invece, tale programma servirebbe alle autorità perspiare la popolazione”.

L’applicazione in questione, con funzione educativa e denominata Study the Great Nation, è gratuitamente scaricabile sugli smartphone e, una volta installata, spiega la Bbc, fa ricevere agli utenti notizie di attualità e articoli di approfondimento. Sempre grazie al programma, gli individui possono anche commentare questi ultimi e sottoporsi a quiz sulla Cina e sul suo Capo dello Stato. Più risposte si indovinano, più punti si accumulano.

L’esecutivo, negli ultimi mesi, ha sollecitato con forza i cittadini a scaricare Study the Great Nation sui loro cellulari e, per alcune categorie di funzionari e lavoratori, l’installazione sullo smartphone di questo software è addirittura obbligatoria. Ad esempio, i membri del Partito comunista e i dipendenti pubblici devono per forza dotare i loro dispositivi elettronici della app promossa dal governo, mentre in molti altri contesti lavorativi una buona performance ai quiz predisposti dal programma consente ai singoli di ottenere aumenti salariali. I giornalisti, inoltre, devono per forza riuscire bene nei test sul presidente Xi Jinping se vogliono essere abilitati a svolgere la loro professione.

L’innovazione tecnologica concepita da Pechino, però, è stata di recente etichettata come uno “strumento di spionaggio” da Cure53, azienda tedesca specializzata in cyber-sicurezza. Questa ha infatti ultimamente condotto un approfondito esame, sollecitato dall’ong per i diritti umani Open Technology Fund, in merito ai potenziali utilizzi anti-privacy del software Study the Great Nation e ha quindi stabilito che, grazie a quest’ultimo, le istituzioni della Cina sarebbero già in grado di spiare oltre 100 milioni di cittadini.

Secondo un rapporto curato dall’azienda tedesca e citato dal Washington Post, la app messa a punto dai governanti della Cina avrebbe molte “qualità nascoste”, tra cui quella di collezionare una grande quantità di dati su come gli individui utilizzano i propri cellulari. Relativamente a tale potenzialità di Study the Great Nation, il documento di Cure53 afferma appunto: “È evidente e innegabile che il programma esaminato è capace di immagazzinare e gestire un’enorme quantità di dati molto specifici”.

Un altro rischio per la privacy rappresentato dal software che sta spopolando in Cina è la sua abilità di decrittare messaggi ed email, superando ogni impostazione di sicurezza presente sui cellulari: “Nella app è inserito un codice backdoor, in grado di bypassare i sistemi di autenticazione e di dare un pieno controllo sull’intero dispositivo infiltrato”.

Pechino ha immediatamente reagito alla pubblicazione del rapporto redatto da Cure53 contestando con forza le conclusioni a cui è pervenuta l’azienda e negando che, alla base del lancio di Study the Great Nation, vi sia l’obiettivo di tenere sotto sorveglianza tutti gli abitanti della Cina.

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