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"Talentuoso", ma "controverso". La Cina mette Bieber al confino

Il cantante bandito da Pechino. Ma già in passato non erano mancate polemiche

"Talentuoso", ma "controverso". La Cina mette Bieber al confino

Talentuoso sì, ma pure controverso. Troppo perché possa essergli permesso di esibirsi in Cina, dove Justin Bieber era già stato in passato, non senza uno o due passi falsi che alle autorità locali non erano piaciuti per nulla.

Il suo "cattivo comportamento" gli impedirà di calcare i palchi del Paese, a sentire quello che l'ufficio per la Cultura a Pechino scrive in una nota, in cui si parla anche di "malcontento tra il pubblico" per la sua vita privata e per come si comportò l'ultima volta che mise piede nel Paese.

Il perché è presto ricordato. Nel 2013, quando era arrivato in Cina per un mini-tour che aveva toccato le città di Shanghai, Pechino e Dalian, era stato visto mentre si faceva portare a spalla dalle guardie del corpo sulla Grande muraglia. Immagini che non erano state accolte benissimo, né sul posto né tantomeno all'estero.

Ai cinesi non era nemmeno andata giù una foto pubblicata sul profilo Instagram del cantante canadese, scattata in un tempio shintoista di Tokyo in cui si ricordano anche 1068 militari giapponesi condannati per crimini di guerra. "Ho erroneamente pensato che i templi fossero solo un luogo di preghiera e mi scuso con chiunque si sia sentito offeso", aveva scritto allora Bieber, scusandosi per aver urtato la sensibilità di molti tra i suoi fan.

Ora per Bieber è arrivato un "niet" ufficiale, che i cinesi hanno in precedenza già imposto ad altri artisti come i Maroon 5, come l'islandese Bjork o gli Oasis.

Tutti confinati al di fuori del territorio della Repubblica, in molti casi per via di poco graditi incontri con il Dalai Lama o per un sostegno più o meno esplicito ai tibetani, che a Pechino, va da sè, non sono visti di buon occhio.

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