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La conservatrice Grabar-Kitarovic è presidente della Croazia

Vittoria di misura sui socialisti di Ivo Josipovic: sul voto hanno pesato la pesante crisi economica e il desiderio di contare di più nella Nato e in Europa

La neo-presidente croata Kolinda Grabar-Kitarovic
La neo-presidente croata Kolinda Grabar-Kitarovic

La Croazia vira a destra. La conservatrice Kolinda Grabar-Kitarovic è la prima donna presidente del Paese balcanico, avendo superato di strettissima misura il candidato socialista Ivo Josipovic, presidente uscente.

La Grabar-Kitarovic ha ottenuto il 50,7%, contro il 49,3% del rivale. La neo-presidente, 46 anni, ha vinto grazie a un programma di dura opposizione alla politica del governo socialdemocratico, accusato di essere il responsabile della crisi economica che relega la Croazia all'ultimo posto tra i ventotto Paesi dell'Unione europea.

D'altro canto, però, la Grabar-Kitarovic ha saputo dar prova anche di moderazione, attingendo molti consensi nel bacino di elettorato più tradizionalmente vicino alle posizioni centriste. Profondamente cattolica, si è spinta ad affermare che "se suo figlio fosse gay non sarebbe un problema" ed ha anche espresso aperture sulla possibilità di utilizzare la marijuana a scopi terapeutici. Anche per quanto riguarda l'aborto, la neo-presidente ha pubblicamente dichiarato di "rispettare le scelte delle singole donne". Nell'agenda della neoeletta c'è inoltre un tentativo di migliorare la posizione della Croazia all'interno della Nato e della Ue.

La vittoria di misura ottenuta dalla Grabar-Kitarovic non va però scambiata per il segnale di un consenso risicato, ammoniscono gli analisti: la presidente della Croazia si è anzi preoccupata di allargare il proprio bacino di consensi al centro senza perdere però le frange più a destra dell'elettorato. Secondo l'analista Davod Gjenero, al suo successo ha contribuito in misura rilevante anche il "progressivo disfacimento del partito avversario", che ora potrebbe presentare il conto, in una disputa tutta interna al partito, al governo del premier Milanovic, anche in previsione del probabile rigetto del bilancio 2015 da parte della Ue.

La Grabar-Kitarovic ha già ricoperto il ruolo di ministro degli Esteri della repubblica balcanica tra il 2005 e il 2008. Per i tre anni successivi è stata ambasciatrice a Washington.

In anni più recenti, è stata infine assistente del segretario generale Nato.

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