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Conte da Putin: 'Via le sanzioni': firmati 13 accordi commerciali

Il premier a Mosca: "Non sono qui per chiedere alla Russia di comprare titoli di Stato italiano. L'Italia è un Paese solido". Ma Putin: "Non c'è nessuna restrizione di carattere politico"

Conte da Putin: 'Via le sanzioni': firmati 13 accordi commerciali

Le sanzioni alla Russia "non sono mai un fine", ma "uno strumento che va superato. A dirlo è Giuseppe Conte, a Mosca in visita ufficiale.

"Abbiamo confermato l'eccellente stato dei nostri rapporti bilaterali nonostante il permanere delle condizioni che hanno portato alla conferma delle sanzioni", ha detto il premier dopo l'incontro con Vladimir Putin in cui l'Italia ha firmato 13 accordi bilaterali per un valore stimato, in prospettiva, di circa 1,5 miliardi di euro.

Accordi che riguardano i settori più disparati, dall'ambiente all'energia, passando per le infrastrutture. Ma che potrebbero riguardare anche un intervento attivo della Russia sui conti italiani: "Non c'è nessuna restrizione di carattere politico" sul possibile acquisto di titoli di Stato italiani da parte del Fondo sovrano russo, ha detto Putin. Precisando però che oggi "non ne abbiamo discusso". "L'economia italiana ha buone basi e siamo sicuri che i problemi con la Commissione europea saranno risolti", ha aggiunto. "Non sono venuto in Russia a chiedere al presidente Putin di acquistare titoli di Stato italiani", ha precisato Conte, "L'Italia è un paese solido e questo ci viene riconosciuto più all'estero che in Italia",

"L'Italia è un nostro importante partner economico con una forte attenzione alla cooperazione nel settore commerciale e di investimenti", ha detto il presidente russo, "Abbiamo tracciato le prospettive nella cooperazione di energia. La Russia fornisce il 35% del fabbisogno italiano del gas".

Tra i temi sul tavolo anche quello della Libia: "Non so se parteciperò personalmente alla conferenza di Palermo sulla Libia, ma la Russia sarà rappresentata a livello abbastanza alto", ha detto Putin, "Appoggiamo tutti gli sforzi dell'Italia per regolare la crisi".

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