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Corea del Nord, ripresa la produzione di plutonio ed uranio

Nota ufficiale dell'Atomic Energy Institute della Corea del Nord: "Abbiamo riprocessato le barre di combustibile ed iniziato a produrre uranio altamente arricchito destinato alle armi nucleari". La comunità internazionale teme quinto test nucleare.

Corea del Nord, ripresa la produzione di plutonio ed uranio

La Corea del Nord ha riavviato la produzione di plutonio presso il complesso nucleare di Yongbyon, presso il Nuclear Scientific Research Center, 60 miglia a nord di Pyongyang. Nella dichiarazione ufficiale si afferma che “il paese non ha alcuna intenzione di fermare i test nucleari fino a quando non sarà svanita la minaccia rappresentata dagli Stati Uniti”. Nell’impianto di Yongbyon, la Corea del Nord effettua il riprocessamento per ottenere il plutonio che utilizzerebbe poi per uso militare.

Scrivono dall’Atomic Energy Institute della Corea del Nord:

“Abbiamo riprocessato le barre di combustibile nucleare rimosse da un reattore moderato a grafite ed iniziato a produrre uranio altamente arricchito destinato alle armi nucleari. Il progetto sta procedendo come previsto”.

L'AEI non ha rivelato la quantità di plutonio o uranio arricchito prodotto, limitandosi a concludere il comunicato con la tipica ironia della Corea del Nord: “lasciamo alla fantasia degli esperti occidentali tale compito”.

Lo scorso febbraio, in un’audizione al Congresso, il direttore della National Intelligence, James Clapper, confermava che la Corea del Nord era ormai in grado di convertire il plutonio dalle barre di combustibile dei reattori del paese nel giro di settimane.

Già nel 2013, Pyongyang aveva annunciato l’intenzione di riavviare i principali impianti, compreso quello di Yongbyon, chiuso precedentemente perché inserito nelle trattative (poi fallite) per il disarmo nucleare. L’ultimo ispettore della Nazioni Unite è stato espulso nel 2009. Sembra comunque certo che la Corea del Nord abbia ripreso da tempo la sua attività di ritrattamento per sistemi balistici. Pyongyang avrebbe sviluppato due modi per produrre materiale fissile: arricchimento dell'uranio e separazione del plutonio. Secondo la CIA, la Corea del Nord potrebbe già avere dieci bombe, che potrebbero diventare 100 entro il 2020. Il reattore da cinque megawatt di Yongbyon avrebbe prodotto già quaranta kg di plutonio.

La comunità internazionale teme il quinto test nucleare dopo quelli eseguiti nel 2006, 2009 e 2013. L’ultimo si è svolto lo scorso gennaio. Nell’ultimo test, la Corea del Nord avrebbe testato una bomba all’idrogeno. L’analisi dei dati ha poi confermato un test nucleare: una bomba all’idrogeno avrebbe determinato altri valori. I sei kilotoni di resa esplosiva sono sembrati subito non compatibili con una bomba H. Potrebbe essersi trattato anche di un test fallito di una possibile bomba all’idrogeno. Lo scorso aprile, i satelliti spia americani hanno riscontrato segni di attività nel sito di Punggye-ri, distante 116 chilometri dal vulcano sul Monte Baekdu. L’'ultima eruzione del vulcano risale al 1903. La Corea del Nord avrebbe cinque impianti nucleari.

Qualora i test dovessero avvenire con successo, Pyongyang diverrebbe quella definita dagli Usa come una “minaccia esistenziale per il popolo della Corea del Sud e, potenzialmente, anche per gli americani”.

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