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Dalla Corea alla Tunisia, i muri del mondo

Dopo l'Ungheria, anche la Tunisia ha annunciato la costruzione di una barriera per combattere l'immigrazione. Ma sono solo gli ultimi esempi

Dalla Corea alla Tunisia, i muri del mondo

Il Parlamento ungherese ha dato il via libera alla costruzione di un muro lungo il confine con la Serbia. La Tunisia - dopo i tragici eventi di Sousse, che hanno provocato la morte di 38 turisti - ha annunciato l'intenzione di costruirne uno lungo 160 chilometri al confine con la Libia. Ma questi muri saranno solo gli ultimi due di una lunga lista di barriere - di cemento o filo spinato, più o meno conosciuti - che da anni stanno separando il mondo.

Il muro di sabbia che divide il territorio conteso del Sahara occidentale tra il Marocco e il Fronte Polisario, con i suoi 2720 chilometri di lunghezza, è uno dei più lunghi al mondo. La costruzione è iniziata nel 1982 ed è stata completata nel 1987. Il muro è difeso da circa 200mila uomini e da 6mila mine-antiuomo.

In Marocco, nelle enclavi spagnole di Ceuta e Melilla, due barriere di filo spinato - alte fino a sette metri con tanto di sensori elettronici di controllo e telecamere - sono state costruite negli anni novanta per tentare di bloccare l'immigrazione verso l'Europa. La prima barriera è lunga circa otto chilometri, l'altra dodici.

Una recinzione di filo spinato alta tre metri e lunga oltre 240 chilometri divide da più di sessant'anni la Corea del Nord dalla Corea del Sud. Costruita nel 1953 lungo il 38esimo parallelo, è considerata una delle ultime barriere della Guerra Fredda.

Una barriera di lamiera lunga più di mille chilometri divide gli Stati Uniti dal Messico. Costruita a partire dal 1994, attraversa la frontiera da Tijuana a San Diego. E' equipaggiata dalle tecnologie più all'avanguardia: dalle telecamere ad infrarossi ai sensori elettronici. Fino al 2011, secondo la Commissione messicana per i diritti umani, sono morte 5.600 persone nel tentativo di attraversarla.

Tra l'India e il Pakistan, una recinzione si estende per almeno la metà dei 2900 chilometri di confine. Ufficialmente l'India ha voluto questa barriera per combattere il terrorismo, i trafficanti di droga e di armi. In realtà è la linea di divisione dei territori controllati dall’India e quelli controllati dal Pakistan nella regione contesa del Kashmir.

Lo Stato di Israele ha costruito una barriera di blocchi di cemento lunga circa 700 chilometri e alta otto metri per separarsi dalla Cisgiordania. Il muro, che prevalentemente è eretto in territorio palestinese, nel 2004 è stato dichiarato illegale dalla Corte dell'Aia.

Nel 2009 a Rio de Janeiro è stato costruito un muro per contenere l'espansione delle favelas. Le barriere di cemento – costate quasi 18 milioni di dollari - coprono più di dieci chilometri della città brasiliana.

In Irlanda del Nord vengono chiamate le «Peace Lines», le «linee di pace» che servono a dividere la comunità irlandese da quella lealista. I primi muri costruiti in metallo, cemento e filo spinato, risalgono alla fine degli anni sessanta. Nell’apice dei troubles - i disordini più duri tra le due comunità – erano 26.

Ora sono arrivati ad essere 99, quasi tutti a Belfast.

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