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Coronavirus, cos’è la "regola del sei" e come funziona

Nel Regno Unito è entrata in vigore la cosiddetta "regola del sei". La decisione dopo l’aumento di casi di contagio da coronavirus. Ma ci sono eccezioni

Coronavirus, cos’è la "regola del sei" e come funziona

"Six Therapy" aveva titolato nei giorni scorsi in prima pagina il Mirror in riferimento alle nuove norme anticoronavirus entrate in vigore da questa mattina nel Regno Unito. Un simpatico, e a tratti tranquillizzante, gioco di parole per raccontare le misure più stringenti adottate dalle autorità contro il nemico invisibile. In realtà, le misure anti Covid-19 hanno un nome un po' più freddo: "Rule of six", la "regola del sei".

La sostanza, però, non cambia. A causa del forte aumento di contagi, negli ultimi giorni costantemente sopra i 3000 casi quotidiani, il governo Johnson ha deciso che non ci si può incontrare in più di sei persone di diversi nuclei familiari, sia in ambienti chiusi che all’esterno. La nuova disposizione è ben più stringente rispetto a quella in vigore fino a ieri che prevedeva incontri possibili tra un massimo di 30 persone. Ma l’emergenza richiede sforzi immediati e sacrifici generali. Chi violerà la "regola del sei" pagherà una multa da 100 sterline: tale sanzione raddoppierà ad ogni infrazione successiva sino ad un massimo di 3200 sterline. È bene sottolineare che ci sono eccezioni come, ad esempio, per il lavoro in ufficio, i matrimoni e i funerali, funzioni religiose e gli eventi sportivi riaperti al pubblico. Oltre ovviamente alle scuole. Proprio queste ultime sono divenute una sorta di simbolo di rinascita per il Regno Unito dopo la prima ondata. Da oggi quindi attenzione al numero di persone che si incontrano.

La "regola del sei", così, potrebbe avere un impatto sui pub e sulle visite casalinghe. Nel primo caso è piuttosto semplice controllare che si rispettino le regole: nei locali non ci saranno tavoli per più di 6 persone sedute vicine. Nel secondo sembra un compito alquanto complicato. Questa "regola" è un tentativo per contrastare l’aumento di contagi senza far ripiombare il Regno Unito in un nuovo lockdown. Una eventualità, questa, che potrebbe creare ulteriori danni all’economia.

C’è bisogno di comportamenti virtuosi da parte di tutti. In Inghilterra, il presidente del consiglio nazionale della polizia, Martin Hewitt, ha invitato la popolazione alla collaborazione e al rispetto delle regole. Il governo sta esortando gli inglesi, gallesi e scozzesi hanno regole diverse sugli assembramenti, a denunciare alla polizia comportamenti impropri e irresponsabili da parte dei connazionali: in pratica via libera allo spiare per garantire la salute di tutti.

Kit Malthouse, che ha un incarico di sottosegretario in raccordo fra Interni e Giustizia, in una intervista alla Bbc ha esortato i cittadini a segnalare i vicini alla polizia in caso di violazione. Un invito alla delazione, il suo, che non è stato apprezzato dalla popolazione che ha già dovuto accettare l'introduzione di una sorta di ronde anti Covid, composte da volontari che sorveglieranno i cittadini sul rispetto delle norme anti coronavirus. Queste "squadre", però, non potranno fare multe. Un qualcosa è già accaduto. Nel fine settimana un adolescente dello Wiltshire è stato multato per 10mila sterline per aver organizzato un party in casa con oltre cinquanta ospiti.

Se i contagi dovessero ulteriormente aumentare non è escluso che in Inghilterra possano essere imposto lockdown mirati. Un po’ come accaduto a Bolton dove c’è stata una stretta su pub e ristoranti: questi locali ora possono fare solo takeaway. Le nuove misure impongono, inoltre, la chiusura di qualsiasi esercizio commerciale dalle 22 alle 5.

La città ha registrato una eccezionale impennata nel numero di contagi, raggiungendo "il più alto tasso di contagio nel Paese", come lo ha definito il ministro della Salute britannico Matt Hancock in un discorso seguito al "question time" alla Camera dei Comuni.

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