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Così Kim Jong-un minaccia gli Usa: "Il missile può raggiungere le basi Usa"

"Il missile testato dalla Corea del Nord è in grado raggiungere basi americane", dice la tv di Stato della Corea del Nord. Ma è davvero così? Secondo gli esperti non subito, ma ci arriveranno

Così Kim Jong-un minaccia gli Usa: "Il missile può raggiungere le basi Usa"

Nonostante la disponibilità al dialogo Kim Jong-un ha voluto rialzare la posta, lanciando un nuovo missile nella notte tra sabato e domenica. Battezzato Hwasong 12, sarebbe in grado di trasportare una potente testata nucleare, come ha riferito con una certa enfasi la Kcna, l'agenzia di stampa statale nordcoreana. Lanciato alle 5.27 ora locale (le 22.27 ora italiana di sabato), dalla località di Kusong, nel nordovest della Corea del Nord, ha percorso fra 700 e 800 chilometri prima di cadere nelle acque del Mar del Giappone. E la minaccia della Corea del Nord va dritta al cuore di Washington: "Abbiamo provato un Hwasong 12, in grado di trasportare una testata atomica… Gli Usa non ci provochino perché il territorio statunitense e le installazioni nel Pacifico sono alla portata delle nostre armi".

Che il rischio sia reale, oppure no, il nuovo lancio sembra mandare all'aria tutti gli sforzi diplomatici della comunità internazionale, tesi a fermare i programmi nucleari e missilistici, soprattutto in considerazione della crescente tensione con gli Stati Uniti. E arriva anche in coincidenza con la celebrazione a Pechino del forum sulla nuova "Via della seta", a cui partecipano una trentina di leader da tutto il mondo, compresi il presidente russo Vladimir Putin e il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, nonché il premier italiano Paolo Gentiloni.

L'ultimo lancio balistico è stato effettuato sotto la supervisione di Kim Jong-un, che tiene a far sapere di aver ordinato ai propri scienziati di "continuare a sviluppare più precise e diversificate" testate nucleari e i modi per il loro utilizzo, di "fare i preparativi per un maggior numero di test fino a quando gli Usa e i loro vassalli non faranno le giuste scelte con ragione". La tv di Stato nordcoreana ha poi avvisato l'America: le vostre installazioni sono nel raggio di un attacco.

Ma il rischio è reale oppure no? Al momento sembrano solo provocazioni. Anche se lo sforzo di Pyongyang è quello dotarsi di un vettore in grado di raggiungere la costa occidentale americana. Anche se per farlo dovessero servire anni. Secondo un esperto citato dal Corriere della sera, David Wright, la Corea del Nord sta lavorando a un ordigno nuovo che una volta messo a punto dovrebbe coprire un raggio di circa 4.500 km, in grado quindi di arrivare alla base Usa dell'isola di Guam, nell'arcipelago delle Marianne.

Gli insuccessi dei lanci non devono far pensare a un sistema tecnologico fallimentare. Passo dopo passo gli scienziati possono mettere a punto significativi passi avanti, verificando ogni volta l'efficacia dei mezzi a disposizione.

Il dittatore Kim Jong-un al momento sembra voler parlare con la lingua dei missili. I suoi interlocutori sono, oltre agli Stati Uniti (nemico pubblico numero uno), la Corea del Sud, per ovvie ragioni, ma anche la Cina e la Russia. Tutti, chi più chi meno, possono giocare un ruolo decisivo sullo scacchiere internazionale, scongiurando il pericolo atomico. Può essere, però, che il leader nordcoreano voglia solo giocare sull'effetto paura, inducendo tutti a più miti consigli.

E sedendosi al tavolo della "pace".

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