Strage a Nizza

Così l'attentatore di Nizza studiava la propaganda dell'Isis

Alcol, droga e amanti. Poi la conversione all'islam. Mohamed Lahouaiej Bouhlel si è radicalizzato nel giro di due settimane: "L'attentato di Nizza è stato premeditato"

Così l'attentatore di Nizza studiava la propaganda dell'Isis

Qualcosa ad un certo punto è scattato nella vita di Mohamed Lahouaiej Bouhlel. Quel qualcosa l'ha portato a radicalizzarsi, a farsi scescere la barba come prescrive il Corano, a simpatizzare per i tagliagole dello Stato islamico e a decidere di ammazzare quanti più innocenti possibile sulla Promenade des Anglais. Non ci sono prove di legami fra l'attentatore di Nizza e lo Stato islamico, ma da quanto è stato trovato sul suo computer emerge infatti "un interesse recente" del jihadista per il movimento radicale dell'Isis.

In conferenza stampa il procuratore di Parigi François Molins, che si sta occupando del caso dal momento che l'indagine è per terrorismo, ha spiegato che Mohamed Lahouaiej Bouhlel "non praticava la religione musulmana". "Mangiava maiale, beveva alcol e aveva un comportamento sessuale libero". Eppure, come è emerso dalle indagini, da pochi giorni "si era fatto crescere la barba" e, secondo una testimonianza attendibile, aveva detto di averlo fatto perché "aveva un significato religioso". Diceva di non capire perché lo Stato islamico "non potesse pretendere un suo territorio" e alle persone a lui più vicine mostrava i video di proganda in cui gli ostaggi vengono decapitati. E, davanti allo stupore dei più, era solito rispondere: "Io sono abituato...".

L'inchiesta mette in luce che si tratta di "un attentato premeditato". Mohamed Lahouaiej Bouhlel aveva fatto un "sopralluogo" sulla Promenade des Anglais e aveva avuto il primo contatto con l'azienda di noleggio del camion il 4 luglio scorso. Non solo. Il 31enne di origini tunisine aveva un "chiaro interesse" per la "galassia jihadista radicale". Fra il primo luglio e il giorno antecedente il massacro setacciò a lungo e "quasi quotidianamente" internet alla ricerca di informazioni su altri due sanguinosi attacchi di matrice fondamentalista, entrambi risalenti alla metà del mese scorso e concentrati in tre giorni: quello di Orlando, in Florida, nel quale il 12 giugno furono sterminati gli avventori di un club per gay, e quello di Magnanville, il sobborgo di Parigi dove il 14 furono assassinati un agente e la moglie, impiegata civile della polizia. Sempre online Bouhlel s'informò "sulle sure (i capitoli, ndr) del Corano e sui nasheed", canti corali a carattere religioso utilizzati ora dai miliziani dello Stato Islamico "quali strumenti di propaganda".

"Sul computer di Bouhlel - ha aggiunto il magistrato - sono state rinvenute immagini estremamente violente di cadaveri e foto legate a vario titolo all'islam radicale".

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