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"Crepe nell'accordo sui migranti". E Vienna manda soldati al confine

Accordo sui migranti tra l'Ue e la Turchia a rischio. L'Austria corre già ai ripari: inviati 60 soldati al confine tra Ungheria e Serbia

"Crepe nell'accordo sui migranti". E Vienna manda soldati al confine

Nervi tesi a Bruxelles. L'Austria ha inviato sessanta soldati al confine tra Ungheria e Serbia. Il ministro della Difesa di Vienna, Hans Peter Doskozil, ha risposto con questo atto concreto dopo aver messo in guardia l'Unione europea di fronte a un accordo sui migranti con la Turchia che "mostra crepe". I militari, hanno però precisato le autorità austriache, non saranno armati e non avranno il compito di intercettare le persone che cercano di passare la barriera innalzata da Budapest per bloccare la rotta balcanica.

"L'Ue è pienamente impegnata nell'applicazione dell'accordo con la Turchia". A Bruxelles il portavoce della Commissione Ue, Margaritis Schinas, ci tiene a tranquillizzare Ankara sulla liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi, prevista dall'intesa ma che verrà attuata solo dopo che la Turchia si sarà allineata ai 72 parametri concordati. "Ribadiamo - ha aggiunto Schinas - che si tratta di un contratto basato sulla fiducia reciproca, la cui realizzazione deve essere soddisfatta da entrambe le parti". In realtà l'acordo è tutto in salita e da entrambe le parti stanno aumentando i dubbi sulla reale riuscita dell'intesa. Dubbi che stanno contagiando i principali Paesi del Nord Europa che, in caso di una riapertura della rotta balcanica, si troverebbero invasi da un'altra ondata di migranti dal Medio Oriente.

In base all'intesa raggiunta nel marzo scorso, la Turchia ha acconsentito ha riprendersi i migranti intercettati in Grecia in cambio dell'invio di rifugiati siriani da redistribuire in Ue secondo un programma di quote. L'accordo, insieme all'innalzamento di barriere lungo la rotta balcanica, ha frenato il flusso di migranti sul fianco orientale del Vecchio continente, aumentando però la pressione sul Mediterraneo, attraversato da migliaia di persone, a rischio della vita, per raggiungere le coste italiane e quindi europee. Vienna da mesi ha sposato la linea dura contro i migranti, arrivando a minacciare la scorsa primavera la chiusura totale del Brennero, al confine con l'Italia, in caso di mancato rigore da parte delle autorità italiane sulla sicurezza delle frontiere.

Vienna si è già mossa nell'eventualità che questo accordo salti. Dispiegati per sei mesi a Hodmezovasarhely, nel sud-est dell'Ungheria, gli artificieri austriaci aiuteranno a costruire strade e realizzare container. Secondo Doskozil, i Paesi dell'Ue devono fare di più per proteggere i confini perché l'accordo stretto da Bruxelles con Ankara rischia di andare in fumo. "Le crepe in questo accordo stanno cominciando a farsi vedere", ha affermato il ministro della Difesa sottolineando che c'è "una finestra temporale in Europa per organizzarsi" prima che collassi.

Da qui, l'appello a "riconoscere la sfida e affrontarla, presentandosi insieme di fronte al problema e pronti ad agire insieme".

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