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Dalla minigonna alla Jihad: così una 18enne russa incinta si è fatta esplodere a Istanbul

Era una ragazza come tante. Poi ha conosciuto Abu Aluevitsj Edelbijev, si è convertita e si è fatta esplodere in Turchia

Dalla minigonna alla Jihad: così una 18enne russa incinta si è fatta esplodere a Istanbul

È il primo presunto attentato compiuto dall'isis in territorio turco. Lo scorso 6 gennaio Diana Ramazanova,18enne di origine russa e incinta del suo primo bambino, ha attaccato la stazione di polizia a Sultanahmet, a Istanbul. Ha lanciato una granata e, mentre si stava preparando per lanciare la seconda, la polizia le ha sparato. La granata le è esplosa così addosso, uccidendo oltre a lei anche un poliziotto e ferendone un altro.

Diana era nata il 10 gennaio del 1996 nel Deghestan. Si era poi trasferita a Mosca con la madre e il patrigno. Non si era mai occupata di religione, anzi. Così la ricorda il suo patrigno: "Lei era una depravata. Indossava sempre gonne cortissime e io spesso la rimproveravo per questo suo modo di vestirsi. Non era religiosa, poi qualcosa è cambiato".

Quel qualcosa è l'incontro con Abu Aluevitsj Edelbijev, un cittadino norvegese di origine cecena. È stato lui a introdurla prima nel mondo del radicalismo islamico.

I due hanno soggiornato prima in Turchia e poi in Siria, dove si sono uniti agli jihadisti.

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