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Deliri, colluttazioni, suicidi. Non solo Lubitz, ecco ​i casi dei piloti malati

I problemi mentali sono una delle principali cause alla base delle tragedie del passato

Un airbus A320 della Germanwings
Un airbus A320 della Germanwings

Il caso di Andreas Lubitz non è isolato. Così come i problemi mentali sono una delle principali cause alla base delle tragedie del passato. Il 31 ottorbe 1999, il volo Egypt Air 990 diretto da Los Angeles al Cairo, precipitò nell’Oceano Atlantico al largo delle coste del Massachusetts, provocando la morte di 217 persone. In base a quanto emerso dalle indagini dell’Fbi, il co-pilota Jamil Batouti insistette per sostituire anticipatamente il pilota ai comandi del Boeing 767. Poi, cinque minuti dopo l’uscita del comandante dalla cabina, venne disinserito il pilota automatico e iniziò la caduta vertiginosa dell’aereo: elementi ricavati dal contenuto delle registrazioni audio della cabina di pilotaggio e dai dati di volo che appoggiano l’ipotesi per cui sarebbe stato Batouti a provocare volontariamente la tragedia.

Secondo l’allora ministro degli Esteri egiziano Amr Mussa, però, il secondo pilota del Boeing - padre di cinque figli, di cui una di dieci anni gravemente ammalata - non avrebbe ripetuto 14 volte la frase "metto la mia anima nella mani di Dio" prima di terminare la corsa al largo delle coste del Massachusetts, come invece riferito durante una valutazione privata di investigatori statunitensi.

L’ipotesi del pilota responsabile dell’incidente è stata presa in considerazione anche nel mistero del volo MH370 della Malaysia Airlines che l’8 marzo 2014, diretto da Kuala Lumpur a Pechino con 239 persone a bordo, è scomparso senza lasciare traccia. Secondo Nik Huzlan, 56 anni, comandante per 12 anni del Boeing 777 scomparso e amico del pilota che era alla guida dell’aereo quel giorno, Zaharie Ahmad Shah, "tutto sembra indicare una direzione che non si può più ignorare: il tuo migliore amico può nascondere i più oscuri segreti".

Tornando indietro nel tempo si annovera anche il disastro del 19 dicembre 1997 in Indonesia, che ha coinvolto un Boeing 737 della SikAir, in cui sono morte 104 persone. Il disastro è stato con ogni probabilità determinato dal pilota che aveva problemi finanziari e aveva stipulato un’ingente assicurazione sulla vita poco prima dell’incidente. E ancora: tra i precedenti che richiamano alla mente quanto successo due giorni fa, l’incidente del 30 novembre del 2013 che coinvolse un aereo delle Mozambique Airlines, con 33 persone a bordo, precipitato in Namibia. Gli investigatori conclusero che si era trattato di un’azione deliberata del pilota. Il 21 agosto del 1994 un altro incidente simile coinvolse degli italiani. Il pilota 32enne di un volo della Royal Air Maroc, forse per problemi d’amore, fece schiantare l’Atr 42 del quale era ai comandi contro le montagne dell’Atlante, poco dopo il decollo da Agadir. Morirono 44 persone, tra cui otto italiani. La conclusione degli investigatori venne respinta dal sindacato dei piloti.

Altri casi vengonno citati nel libro "Piloti malati" dell’analista del settore aereo Antonio Bordoni che pone l'accento sulle precarie condizioni di salute dei piloti. Qualche esempio? Nel 2008 un pilota della Air Canada ha dato in escandescenze e ha chiesto alla torre di controllo di farlo parlare con Dio.

Allora il co-pilota e le hostess gli sono saltati addosso e lo hanno immobilizzato.

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