Mondo

Dodi Fayed, chi era davvero l'amante di Lady D: cocaina, locali gay e belle donne

Un libro rivela la "vita segreta" di Dodi Fayed, l'amante di Lady D: la cocaina, i club gay illegali, le feste sfrenate in cui faceva sesso con belle donne sconosciute

Dodi Fayed, chi era davvero l'amante di Lady D: cocaina, locali gay e belle donne

Dodi Fayed, l'amante di Lady Diana, era un cocainomane, frequentatore di gay club, sempre alla ricerca di feste e sballo: queste sono alcune delle rivelazioni contenute nel libro "Inside studio 54", scritto dal proprietario della leggendaria discoteca di New York.

Alcuni stralci del libro, in uscita il 19 settembre, sono stati anticipati dal "Daily Mail". Secondo Mark Fleischman, il miliardario egiziano che morì con la "principessa triste" nel terribile incidente d'auto a Parigi, era un frequentatore fisso del suo club, dove sniffava abitualmente cocaina e faceva sesso negli angoli nascosti del locale.

"Dodi amava il Quaalude, la cocaina di buona qualità e le belle donne, ne ha sempre avute tantissime intorno", scrive l'autore, rivelando che Fayed aveva sempre con sé coca buonissima durante le sue incursioni in feste pericolose che si tenevano in edifici abbandonati.

Ma il playboy egiziano, a quanto pare, era anche un accanito frequentatore di club illegali nelle zone pericolose di New York, come il "Crisco Disco" che prendeva il nome da una nota marca di margarina, popolare lubrificante fra gli omosessuali.

Compagni di bagordi di Dodi sarebbero state, scrive Fleischman nel suo libro, supermodelle e leggende di Hollywood come Liza Minnelli, Rick James, Joe Cocker, Vitus Gerilaitis, Tony Curtis, Jack Lemmon, Robin Williams, John Belushi e Nick Nolte. "Dodi", ovviamente, "aveva sempre la coca migliore", riporta l'autore di "Inside studio 54".

All'interno del gay club illegale, il proprietario Hank Davis, che secondo Fleischman sembrava "un vampiro gay", "godeva a vederli sniffare un misto di cocaina e ketamina, o la “Special K”, un allucinogeno che lui stesso aggiungeva a loro insaputa".

Ma le feste, l'amante di Lady D le faceva anche sul suo jet privato o nella suite del Plaza, tutte a base di belle donne, cocaina e sesso con sconosciuti.

Tanto che alla fine Fleischman finì alla “Betty Ford Clinic” per disintossicarsi, vendette lo Studio 54 e abbandonò quel "mondo di celebrità, droga, potere e sesso" in cui era finito: "Ero il capobanda di Sodoma e Gomorra", conclude.

Commenti