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Forze speciali e droni: così è stato salvato il navigatore del Sukhoi russo

Per il salvataggio del co-pilota sono state impiegate le forze speciali siriane, coordinate dall'intelligence russa

Forze speciali e droni: così è stato salvato il navigatore del Sukhoi russo

Le operazioni che hanno portato al salvataggio di Konstantin Murakhtin, il navigatore del caccia Su24 di Mosca, sono state lunghe e complesse. Secondo quanto riporta il quotidiano siriano Al-Watan, il co-pilota è stato individuato tramite il suo Gps e trasportato al sicuro dalle forze speciali siriane con un’operazione militare che si è spinta fino alle linee "nemiche" e che è durata oltre 12 ore. Una vera e propria "corsa contro il tempo" per salvare la vita di Murakhtin.

Al Watan racconta che sono stati impiegati "undici membri dell’unità scelta del servizio di intelligence dell’aviazione e un traduttore dal russo, guidati da un ufficiale, che si sono infiltrati per 3,5 chilometri nelle linee nemiche nella regione di Al-Atira", una zona che si trova nella provincia di Latakia, a circa 12 chilometri dal confine turco.

Secondo il quotidiano siriano, il team è stato composto nella tarda mattinata nella base aerea di Hmeimimm, sulla costa mediterranea, dove sono concentrate le forze russe. Il comandante del Su24, in quel momento, era già stato ucciso dai ribelli anti-Assad mentre - eiettatosi fuori dal caccia - tentava la discesa col paracadute (il tutto contro ogni convenzione di guerra).

Ma un drone russo aveva localizzato il capitano Murakhtin, nascosto in territorio nemico. "Il drone russo ha comunicato alle forze speciali siriane la localizzazione del pilota navigatore, così come quella dei gruppi terroristici", scrive Al-Watan, spiegando che Murakhtin "è stato trovato grazie al suo Gps. È stata un corsa contro il tempo perchè anche i terroristi gli stavano dando la caccia".

Il giornale siriano precisa inoltre che le unità speciali siriane hanno utilizzato il nome in codice "Costa" per individuare Konstantin e la bandiera siriana per identificarsi al pilota come soccorritori. Durante la missione, le forze speciali siriane si sono scontrate contro diversi gruppi di ribelli. Alla fine, tuttavia, il pilota - che era ferito a una gamba - è stato trovato e riportato indietro alla base di Hmeimim.

Murakhtin è stato insignito della medaglia d’Eroe di Russia, conferita anche al comandante Oleg Peshkov, che guidava il caccia, e al soldato Aleksander Pozynich, rimasto ucciso mentre, a bordo di un elicottero Mi-8, tentava di salvare i due commilitoni.

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