Mondo

La doppia vita di Fidel Castro: ​"Dirigeva il traffico di cocaina"

L'ex guardia del corpo del Lider maximo si confessa in un libro

Fidel Castro in una cerimonia ufficiale il 26 settembre 2003 (Wikipedia)
Fidel Castro in una cerimonia ufficiale il 26 settembre 2003 (Wikipedia)

Qualche anno fa in un'intervista Fidel Castro affermò di vivere con 36 dollari al mese, un'esistenza frugale per rispettare l'idea di comunismo in cui crede. Tutto falso, a sentire l'ex guardia del corpo del Lider maximo che ora si confessa in un libro. Juan Reinaldo Sanchez ha dovuto aspettare di essere al sicuro negli Stati Uniti per poter scrivere tutto ciò cui aveva assistito negli anni al fianco del presidente cubano. “La doppia vita di Fidel Castro” così si intitola il libro che già dal titolo lascia intendere i segreti rivelati sull'importante uomo politico.

Sanchez afferma che Castro è in controllo del traffico di droga da Cuba verso gli Stati Uniti. “I vari trafficanti che smerciano cocaina e marijuana verso la Florida devono sempre riportare tutto a Fidel – scrive l'ex bodyguard, che aveva anche il grado militare di colonnello nell'esercito locale – una volta mi capitò di intercettare una conversazione fra il presidente e un alto generale. Discutevano sulle spartizioni da dare agli spacciatori e di come premiare quelli che avevano portato i migliori profitti nelle loro tasche”.

Deluso dal comportamento del suo capo, Sanchez restò ancora più sconvolto quando, dopo la fuga di suo fratello, fu portato in prigione. “Non ebbe nessun rispetto per me nonostante avessi servito al suo fianco per quasi vent'anni e avessi sempre tenuto nascoste le sue attività illecite. Sono stato tre mesi in prigione perdendo quasi venti chili” ha detto Sanchez che solo nel 1998 riuscì a scappare da Cuba e rifugiarsi in Messico. Da lì poi si è trasferito negli USA. Anche le storie sulla presunta vita di stenti del presidente di Cuba sono fandonie, a sentire l'ex guardia del corpo.“Castro possiede almeno venti ville di lusso a L'Havana e dintorni, alcune con piscine e ogni genere di lusso. Fa una vita che molti cubani possono solo sognare, costretti alla povertà per via delle sue leggi – continua Sanchez – nella sua villa ho visto mobili in avorio arrivati direttamente dell'Angola e scatole piene di diamanti. Ha anche uno yacht di lusso, l'Aquarama, comprato con i guadagni fatti col traffico di droga”. Castro si disse molto risentito quando il magazine Forbes lo inserì nella lista dei dieci “dittatori” più ricchi al mondo. In seguito a quell'articolo dichiarò di vivere come molti cubani con soli 900 pesos al mese, circa 36 dollari e di abitare in un appartamento di media grandezza a L'Havana.

“Non è vero: lui riceve visite in quella casa per far credere di condurre una vita normale, ma in realtà abita in un'enorme villa fuori città” spiega Sanchez nel suo libro che sicuramente darà un forte scossone all'immagine rivoluzionaria e proletaria di Fidel Castro. Andrea Indiano

Commenti