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Quel dossier su Giulio Regeni contiene soltanto depistaggi

Nelle pagine consegnate dalle autorità egiziane molte cose mancano e alcune tracce sono state contraffatte

Manifestazione per chiedere giustizia per Regeni a Roma
Manifestazione per chiedere giustizia per Regeni a Roma

Sono 91 pagine e rappresentano al momento tutto quello che la magistratura italiana ha potuto vedere sul caso Regeni. Un dossier di 91 pagine, raccontato dal Corriere della Sera, in cui molto manca e molto sarebbe state addirittura tralasciato o contraffatto, in quello sembra fin troppo un tentativo di ritardare l'inchiesta perché non si arrivi a una verità.

In oltre un mese di indagini e con i pm italiani invitati al Cairo per avere - si spera - finalmente un accesso completo alle prove l'esame del dossier fa pensare a un tentativo di depistaggio da parte degli egiziani, con tracce lasciate da parte, tabulati telefonici mancanti - la procura già aveva denunciato questo problema - e manipolazioni.

C'è una telefonata, per esempio, di cui non si sapeva nulla, arrivata l'1 febbraio, quando Giulio era già sparito da giorni. L'utenza è internazionale e nessuno ha pensato finora di controllarla, come non ci sono dettagli sulle telecamere di sicurezza che potrebbe avere ripreso Giulio nel percorso fatto dal quartiere dove viveva fino al momento della sua sparizione il 25 gennaio scorso. "Le immagini sono state sovrascritte", è tutto ciò che dice il dossier.

C'è inoltre un ultimo punto che non torna. Giulio Regeni fu trovato con "un golfino di lana celeste e una maglietta nera lacera, intorno al collo una maglietta verde lacera con un nodo dietro". Ma quando l'ambasciatore Massari ottiene di poter vedere il corpo parla di "un maglione a maniche lunghe di colore scuro".

Qualcuno ha cambiato gli abiti della vittima, che comunque, ancora, non sono stati consegnati.

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