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Dove e come comprare kalashnikov e lanciarazzi

Le armi vengono contrabbandate seguendo le stesse rotte con cui entrano i clandestini dell'Est Europa

Dove e come comprare kalashnikov e lanciarazzi

Il commando formato dai fratelli franco-algerini Said e Cherif Kouachi ha assalto la redazione del Charlie Hebdo imbracciando i kalshnikov. È con un'arma semiautomatica calibro 7,62 millimetri che i due jihadisti hanno usato per ammazzare a sangue fredde un poliziotto già a terra. Un'arma con un potere d'arresto e perforante ben maggiore rispetto a quelle in dotazione delle forze di polizia. Reperirla non è poi così difficile: l'ex Jugoslavia, la Siria e il Nord Africa sono i Paesi da cui provengono i maggiori flussi cladestini di kalashnikov e lanciarazzi.

Un kalashnikov può essere fracilmente acquistato nei Balcani per 450 euro. Il prezzo lievita sensibilamente se si va a comprarlo al mercato nero francese. Qui si arriva a spendere tra i due e i 2.500 euro al pezzo. Meglio, quindi, comparli direttamente all'estero. Per farlo basta contattare gli stessi mediatori che fanno entrare in Europa i clandestini. La rotta su cui viaggiano le armi illegali sono, infatti, le stesse. "Le guerre balcaniche degli anni '90 hanno determinato un massiccio flusso proveniente dagli arsenali dell'Europa Orientale e dall'ex Jugoslavia finite in parte ad alimentare il mercato clandestino", spiega Gianandrea Gaiani sul Sole 24Ore che, citando un rapporto del Pole interministériel contre la criminalité organisée en Europe du Sud-Est, spiega come "al termine dei conflitti balcanici le armi detenute illegalmente in Kosovo, Macedonia, Bosnia e Serbia erano 4 milioni". Allora si comprava un kalashnikov con 50mila lire. Adesso i prezzi sono aumentati, ma la rotta che le armi seguono per entrare nell'Unione europea è la stessa.

Una fonte ben informata spiega che le armi "vengono contrabbandate in piccoli numeri, tre o quattro per volta, solitamente a bordo dei camion che dai Balcani attraversano l'Europa". È la stessa rotta su cui viaggiano i clandestini per entrare nell'Unione europea.

È da qui che riescono ad arrivare anche le armi trafficate dalla Siria e dal Nord Africa, "in particolare dagli arsenali libici e dagli ingenti quantitativi bellici trafugati dai ribelli nelle caserme dell'esercito di Damasco o acquistate per i ribelli dai Paesi arabi".

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