Guerra in Ucraina

Droni iraniani incubo di Kiev: "È l'effetto di Israele neutrale"

I droni iraniani in mano ai russi continuano a colpire l'Ucraina. E Zelensky lancia una stoccata: "Le vendite di Teheran non sarebbero avvenute se Israele non avesse scelto di restare neutrale"

Droni iraniani incubo di Kiev: "È l'effetto di Israele neutrale"

La guerra in Ucraina arriva fino in Medio Oriente. «La vendita di droni suicidi dall'Iran alla Russia non sarebbe avvenuta se Israele non avesse scelto di restare neutrale nel conflitto». È quanto ha dichiarato ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
«Secondo la nostra intelligence - ha detto il presidente ucraino intervenendo a una conferenza organizzata dal quotidiano israeliano Haaretz - la Russia ha ordinato circa 2mila Shahed iraniani per supportare la sua campagna di bombardamenti in Ucraina, che prende di mira in particolare le infrastrutture elettriche».

Zelensky ha poi lanciato un grido di aiuto. «Sfortunatamente non abbiamo il nostro Iron Dome. Non abbiamo ancora un sistema di difesa aerea moderno ed efficace. Ecco perché la Russia spera di terrorizzarci dal cielo per compensare le perdite subite sul terreno». Ma «molti Paesi democratici ci aiutano. Vorremmo anche l'aiuto di Israele». Il presidente ucraino ha sostenuto che «l'alleanza tra Russia e Iran non si sarebbe formata se i leader israeliani avessero accettato di contribuire a proteggere i cieli dell'Ucraina».

Secondo Zelensky l'alleanza tra Mosca e Teheran porterà la Russia ad aiutare l'Iran a sviluppare il suo programma nucleare in cambio dei «droni kamikaze». Israele è «con il mondo democratico, che combatte al suo fianco contro la minaccia alla sua esistenza? O è con coloro che chiudono un occhio rispetto al terrore russo, anche quando il costo del terrore prolungato è la completa distruzione della sicurezza globale?», ha chiesto Zelensky. Anche se - secondo il New York Times - da Tel Aviv arrivano «informazioni di intelligence utili per colpire i droni».

E sulla «pericolosa alleanza» Mosca-Teheran è intervenuto il primo ministro israeliano Yair Lapid, dicendosi «preoccupato» per i rapporti tra ayatollah e Cremlino, che hanno anche portato alla fornitura di droni alle forze armate russe impegnate in Ucraina. «Parte del lavoro che stiamo facendo ha a che fare con la pericolosissima vicinanza che si sta creando tra Russia e Iran», ha detto Lapid. «Non possiamo ignorarlo e non possiamo fare nulla. Quindi quello che dobbiamo fare è valutare ogni giorno la situazione e reagire», ha aggiunto il premier israeliano. In merito alla fornitura di armi alle forze armate ucraine, Lapid ha detto che ancora non è stata presa una decisione in merito. Di certo, ha affermato, è che «siamo dalla parte dell'Ucraina».

Intanto istruttori militari iraniani stanno addestrando forze russe in Bielorussia nel lancio di droni forniti dalla stessa Teheran da usare contro l'Ucraina. È quanto riferito dal Jerusalem Post, secondo il quale un gruppo di addestratori dei Pasdaran è stato visto nel villaggio bielorusso di Mykulichi, sotto la protezione di soldati russi e funzionari dell'intelligence di Mosca.

Questi istruttori iraniani coordinano gli attacchi dei droni kamikaze lanciati dai russi dalle basi bielorusse di Baranovichi e Lida contro le infrastrutture ucraine.

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