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Ecco come la Nasa riesce a produrre ossigeno su Marte

Per le prossime missioni su Marte, gli astronauti potranno contare su un alleato fondamentale: l'ossigeno. Ecco lo strumento che ha messo a punto la Nasa capace di produrlo

Ecco come la Nasa riesce a produrre ossigeno su Marte

Creare ossigeno su Marte così da aiutare gli astronauti che andranno in missione sul Pianeta rosso? Non è fantascienza ma è l'esperimento della Nasa che ha già dato i primi esiti sperati. Se il cibo è l'acqua possono essere portati dalla Terra a bordo delle navicelle spaziali, è molto più complicato "portare l'aria" da respirare. Ecco perché, l'unica soluzione percorribile, è quella di produrre in loco l'ossigeno necessario per la sopravvivenza.

Cos'è Moxie

Gli scienziati dell'Agenzia indipendente del governo federale degli Stati Uniti hanno creato il "Mars Oxygen" meglio conosciuto come Moxie. Come spiegano sul loro portale, lo strumento è stato messo a bordo del rover Perseverance e, dal momento del suo atterraggio, è già riuscito a ricavare ossigeno dall'atmosfera marziana in qualsiasi condizione producendone fino a sei grammi ogni ora, più o meno la stessa quantità che produce un piccolo albero sulla Terra. "Moxie 'respirerà' l'atmosfera ricca di CO2 ed 'espirerà' una piccola quantità di ossigeno, una tecnologia che potrebbe essere fondamentale per le future missioni umane su Marte", scrivono i ricercatori.

Ecco quanto è grande

I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances da un team del Mit (Massachusetts Institute of Technology). Moxie ha più o meno la stessa grandezza di una batteria che si trova nelle auto e nel 2021 è stato messo in funzione sette volte per diverse ore. Gli scienzati prevedono di inviarne una versione più grande per produrre più ossigeno e in maniera continuativa come se ci fossero centinaia di alberi così da produrne abbastanza per far vivere gli astronauti durante tutto il tempo delle loro missioni ma anche per alimentare il razzo quando dovranno far rientro sulla Terra.

"Qualcosa di storico"

"Questa è la prima dimostrazione dell'effettivo utilizzo delle risorse sulla superficie di un altro corpo planetario e della loro trasformazione chimica in qualcosa che potrebbe essere utile per una missione umana", ha dichiarato il vice responsabile di Moxie, Jeffrey Hoffman del Mit. "In questo senso è qualcosa di storico". Per produrre ossigeno che sia respirabile, Moxie aspira l'aria di Marte attraverso un filtro per ripulirla dai contaminanti. Una volta pressurizzata, l'aria viene inviata a uno strumento chiamato Soxe (Solid OXide Electrolyzer), che scompone l'anidride carbonica in ioni di ossigeno e monossido di carbonio: a quel punto, gli ioni ossigeno prima vengono isolati e poi ricombinati per la produzione dell'ossigeno respirabile come quello che c'è sulla Terra.

La strada, però, è ancora lunga: in alcuni casi, l'apparato potrebbe non funzionare correttamente all'alba e al tramonto, momenti in cui la temperatura di Marte cambia notevolmente: è per questo motivo che gli esperimenti continueranno in laboratorio per mettere a punto, al 100%, lo strumento che potrà consentire missioni lunghe come mai nella storia passata.

"Questi risultati preliminari sono molto importanti come primo passo - afferma Michael Hecht, ricercatore presso l'Osservatorio Haystack del MIT - abbiamo raccolto una buona quantità di dati che saranno necessari per realizzare dispositivi su scala più ampia".

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