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L'Europa bacchetta il governo: "In Italia odio contro migranti"

L’allarme viene lanciato dal Commissario europeo per la Giustizia Vera Jourova: "Se la gente vede ogni giorno messaggi di incitamento all'odio online inizia a pensare che sia normale. Idem quando i messaggi arrivano dai politici"

L'Europa bacchetta il governo: "In Italia odio contro migranti"

In Europa sale l’allarme per i segnali che testimonierebbero un incremento dell’insofferenza da parte degli italiani nei confronti dei migranti. A lanciare l’allarme è il Commissario europeo per la Giustizia Vera Jourova, le cui parole sono riportate da “EuropaToday”.

La Jourova, nel rispondere alle domande sul tono di certi messaggi rivolti da alcuni internauti in merito alla vicenda del nigeriano suicida a Genova, si è detta inquieta. “Seguiamo con preoccupazione quanto accade negli Stati membri. L'odio online può facilmente riversarsi nel mondo reale”.

Il tema è stato affrontato nel corso dell’esposizione dei risultati ottenuti tramite il Codice di condotta sull’incitamento all’odio online. Si tratta di una serie di norme redatte nel 2016 per combattere il fenomeno della diffusione di messaggi che incoraggerebbero all’odio razziale. Ad essere monitorati con particolare attenzione quelle che ad oggi sono le più diffuse piattaforme di condivisione di contenuti via web, come Twitter, Facebook, Instagram e YouTube.

I dati portati dalla Jourova parlano di un incremento del livello di controllo dei messaggi segnalati come inappropriati ed incitanti l’odio decisamente netto rispetto al 2016. L’89% dei contenuti segnalati viene analizzato entro 24 ore, contro il 40% di due anni fa. Di questi ben nel 72% dei casi si arriva ad una rimozione, nel 2016 si raggiungeva appena il 28%.

Soddisfatto il Commissario, che così conclude. “Se la gente vede ogni giorno una quantità massiccia di incitamento all'odio online inizia a pensare che sia normale quanto è invece inaccettabile. E lo stesso vale quando la gente sente questi messaggi arrivare dai politici.

È qualcosa che seguiamo con grande preoccupazione”.

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