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La Fifa vieta alla Palestina di giocare le qualificazioni ai mondiali sul campo casalingo

A causa di problemi diplomatici e legati alla sicurezza, la nazionale di calcio palestinese non disputerà le partite di qualificazione alla Coppa del Mondo nello stadio di Ramallah, ma su un campo neutro

La Fifa vieta alla Palestina di giocare le qualificazioni ai mondiali sul campo casalingo

Anche il calcio adesso è proibito in Palestina e la sentenza è arrivata dalla Fifa. La nazionale di calcio palestinese infatti non potrà più ospitare tra le mura casalinga le partite valide per le qualificazioni ai mondiali di calcio, ma dovrà scendere su un terreno neutro.

La decisione è arrivata dopo che l'Arabia Saudita, a inizio ottobre, si era dimostrata reticente all'invio dei suoi giocatori in Cisgiordania. Il motivo era dovuto al fatto che per arrivare a Ramallah i giocatori sauditi avrebbero dovuto attraversare un check point israeliano. Dal momento che l'Arabia non riconosce Israele, per non creare problemi diplomatici, la Fifa aveva provveduto quindi a optare per un campo di gioco neutrale.

La situazione in Israele e Palestina ha visto inoltre, nell'ultimo mese, un peggioramento della situazione di sicurezza. Quasi cento i morti negli scontri tra cittadini palestinesi e l'esercito israeliano e questo stato delle cose altro non ha fatto se non portare la Fifa ad essere ancor più categorica nel non concedere la possibilità di giocare i match nello stadio della West Bank.

La Palestina deve affrontare due sfide, quella con l'Arabia e quella con la Malesia, entrambe sono state posticipate e sarà compito della federazione di calcio della Palestina trovare uno stadio in territorio neutrale dove il calcio possa rimanere una sfida su un rettangolo verde e non il riflesso di un eterno conflitto politico e diplomatico.

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