Mondo

Droga la figlia e la affoga nella vasca da bagno: fermata 49enne

L'omicida soffriva da tempo di seri problemi di natura psichiatrica, tanto che i parenti erano fortemente intenzionati a sottrarle la custodia della piccola. Troppo tardi: il dramma lo scorso 30 dicembre

Droga la figlia e la affoga nella vasca da bagno: fermata 49enne

Ha riempito la figlia di soli 10 anni di barbiturici, poi dopo averla completamente stordita inducendole un profondo stato di incoscienza, l'ha uccisa facendola morire per affogamento immergendola nell'acqua di una vasca da bagno riempita proprio con quello scopo, per questo una madre 49enne di Girona (Barcellona) è stata tratta in arresto nei giorni scorsi.

Secondo quanto riferito dalla stampa locale, il drammatico episodio si è verificato lunedì 30 dicembre, quando la stessa 49enne, dopo essersi resa conto di quanto fatto, ha deciso di uscire allo scoperto e confessare il proprio delitto.

La donna, tale Maria Angels, era già nota per dei seri problemi di natura psichica, alimentati ulteriormente dalle difficili condizioni economiche in cui vivevano sia lei stessa che la figlioletta di 10 anni.

Il dramma si è consumato tra le pareti di una casa di Girona, dalla quale la 49enne ha lanciato l'allarme, contattando il giornalista di un quotidiano locale per raccontargli quanto accaduto, e successivamente anche un vicino, poliziotto di professione.

L'omicida, a dispetto di quanto ci si potrebbe attendere, è sempre stata lucida ed estremamente precisa nel raccontare quei momenti terribili, riferendo agli inquirenti una ricostruzione dei fatti coerente e non lacunosa.

La prima fase dell'omicidio della piccola prevedeva il suo stordimento, per ottenere il quale Maria le ha fatto ingerire una enorme quantità di pillole antidepressive, ben 80 secondo quanto riferito da "20 minutos".

La bimba, che era stata fatta sdraiare su un divano, ha perso completemente conoscenza, mentre nel bagno la 49enne iniziava a riempire la vasca per attuare la seconda parte del suo terribile piano. Dopo aver preso in braccio la figlia, e senza averla spogliata dei vestiti, Maria l'ha immersa nell'acqua, tenendola così per oltre dieci minuti di tempo.

Inevitabilmente è arrivato il decesso per la piccola, al quale ha fatto seguito la confessione della donna.

Un delicato procedimento penale, visti i trascorsi dell'omicida, di cui si sta occupando il pubblico ministero Enrique Albata. "La donna da tempo soffriva di problemi di natura psichica, ma anche di una terribile fragilità emozionale", ha riferito il pm durante una conferenza stampa. Ed in effetti la 49enne era rimasta ricoverata in un reparto di psichiatria fino alla vigilia di Natale, compiendo anche un tentativo di suicidio durante lo scorso 27 dicembre.

"Ultimamente aveva mostrato chiari segnali di disperazione e depressione", ha aggiunto ancora il pubblico ministero.

Per combattere quei disagi la donna poteva disporre dei farmaci poi somministrati alla figlia poco prima dell'omicidio, acquisiti dietro una regolare prescrizione medica.

Una tragedia che, probabilmente, poteva essere evitata.

Commenti