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Francia, frontiere colabrodo: 100mila clandestini dall'Italia

Rapporto choc della polizia francese: "In un anno passati in centomila". Scontri e proteste a Calais, la Lampedusa del Nord

Francia, frontiere colabrodo: 100mila clandestini dall'Italia

La frontiera tra Ventimiglia e Mentone è un vero colabrodo. "Oltre centomila clandestini hanno varcato la frontiera italo-francese nel giro di un anno". A lanciare nuovamente l’allarme su quello che viene considerato uno dei problemi più spinosi per il ministero degli Interni è un rapporto confidenziale della polizia francese che ha denunciato un arrivo massiccio di clandestini provenienti soprattutto da Paesi in guerra, come la Siria o la Libia, ma anche dall’Eritrea e da tanti altri territori dell’Africa subsahariana.

"Non meno di centomila stranieri in situazione irregolare saranno passati in Francia, alla fine del mese, attraverso la frontiera italiana - scrive il quotidiano Le Figaro - oggi non c’è soltanto Lampedusa". Ma anche "le isole greche del Dodecanneso" che devono fronteggiare una situazione "altrettanto critica" con una crescita del 223% sugli arrivi dall’inizio del 2014. Al confine tra Mentone e Ventimiglia, la polizia francese vede passare circa 10mila clandestini ogni mese. Di questi riesce a intercettarne meno della metà, appena quattromila. "Le forze dell'ordine non ce la fanno più - puntualizza il quotidiano conservatore - al punto da doverlo scrivere in un rapporto confidenziale". Tutto questo mentre l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) denuncia che oltre tremila extracomunitari sono annegati nel Mediterraneo dall'inizio del 2014.

"Gran parte degli immigrati tenta di raggiungere la Germania - spiega il presidente dell’ Associazione francese dei giudici d’asilo, Joseph Krulic - saranno in duecentomila quest’anno a chiedere asilo, un dato che nel 2011 non superava i cinquantamila". Altra destinazione sotto particolare pressione è la Svezia, con presto 80mila richiedenti asilo in un anno, per un Paese di appena nove milioni di abitanti. In Francia il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve ha recentemente visitato diverse capitali europee, da Roma a Londra, passando per Barcellona, Berlino e Bruxelles, per cercare di convincere gli omologhi del fatto che solo un'azione comune potrà consentire di uscire da questa delicata situazione, la cui portata è superiore a quella della Primavera araba del 2011.

Oltre ad essere un Paese di transito, la Francia è anche un Paese di destinazione. Nel 2014 potrebbe, infatti, arrivare a registrare circa ottantamila richieste di asilo. "Possiamo parlare dei grandi principi - dichiarava a settembre il ministro Cazeneuve - ma la Francia non può accogliere tutti". Intanto, a Calais, la Lampedusa del Nord, cittadini e poliziotti sono scesi in piazza per chiedere un rafforzamento degli effettivi di polizia di fronte al flusso massiccio di stranieri che sognano di attraversare la Manica per raggiungere l’Inghilterra. "Questa manifestazione si vuole pacifista, senza alcuna connotazione razzista - ha detto Thierry Depuyt, del sindacato Unitè SGP Police FO, promotore della manifestazione - ci sono attualmente tra i 2.000 e i 2.

500 immigrati a Calais, mentre migliaia attendono alle porte dell’Italia per dirigersi verso l’eldorado britannico".

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