
Fa discutere, nel nord della Francia, l'idea di costruire quello che è stato ribattezzato un vero e proprio "muro anti-rom". Una barriera di protezione da innalzare ai limiti del campo nomadi di Wattrelos, nella regione Nord-Passo di Calais, per "proteggere" gli abitanti della vicina Mouscron (che però si trova oltre il confine belga).
L'idea viene dopo la richiesta delle autorità belghe di costruire una barriera che delimiti il confine del campo a ridosso della frontiera tra Francia e Belgio, spiega a Le Figaro il borgomastro di Mouscron, Alfred Gadenne: "così le persone non avranno accesso immediato al Belgio, ma dovranno fare il giro: l'obiettivo non è quello di nascondere queste persone, ma solo di realizzare un'infrastruttura che garantisca sicurezza."
In Belgio, però, la misura ha fatto discutere e dalla stampa sono fioccate accuse di razzismo e discriminazione. Al momento, i nomadi di Wattrelos sono accolti su un'area provvisoria approntata nel 2009, ma una legge del 2000 impone che i paesi di più di 5000 abitanti si dotino di strutture adeguate per l'accoglienza di rom, sinti e caminanti. Nei prossimi mesi dovrebbe quindi sorgere, a ridosso del confine, una nuova area in grado di accogliere fino a 24 famiglie.
Dal vicino Belgio, però, giungono lamentele per il degrado che la presenza dei nomadi provocherebbe (anche se in molti sostengono che si tratti solo di teppistate da ragazzini). Così nel progetto è stato incluso quel muro subito ribattezzato "barriera anti-rom". Che ha immediatamente provocato un'esplosione di polemiche. Dal comune di Wattrelos, che ha commissionato l'area di sosta, tentano di minimizzare: "È una semplice recinzione, aggiunta al progetto di accoglienza su richiesta tanto dei belgi quanto dei francesi - spiega il primo funzionario aggiunto del municipio della città - Non si tratta di un muro anti-rom perché quelle persone semplicemente non sono rom". La gran parte degli occupanti del campo, infatti, sarebbe formata da cittadini comunitari quando non addirittura francesi.
Al netto dei tentativi di gettare acqua sul fuoco, però, il dibattito resta acceso:
perché quel muro di 2,4 metri fatto di lastre di cemento armato che chiude parte del campo sembra proprio e solo un muro anti-rom. Già ribattezzato, ancora prima che sia eretto, il "muro della vergogna".
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