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Gerusalemme, paura in metro: spara all'impazzata sulla folla

Attacco terroristico alla metropolitana leggera: sei i feriti. Ucciso l'aggressore in fuga verso il quartiere palestinese

Gerusalemme, paura in metro: spara all'impazzata sulla folla

È sceso da un'auto bianca davanti alla fermata della metropolitana leggera Ammuntion Hill, vicino al quartier generale della polizia e all'Univerità ebraica di Gerusalemme, e ha sparato all'impazzata contro chiunque gli si parasse davanti. Dopo una prima sventagliata di colpi, ha puntato alla stazione di Shimon Hatzadik e ha nuovamente aperto il fuoco contro i passanti. Solo quando l'aggressore ha cercato di raggiungere, il quartiere palestine le forze di sicurezza israeliane sono riuscite a raggiungerlo in moto e ad ammazzarlo.

Un nuovo attacco terroristico torna a insanguinare Gerusalemme. A terra ci sono diversi corpi (guarda la gallery). Due sono senza vita, altri sei sono gravemente feiti. C'è sangue ovunque e la disperazione è nelle urla e nelle lacrime di chi è sopravvissuto all'assalto. E, mentre nei quartieri palestinesi limitrofi si alzano i festeggiamenti al grido di "Allahu akbar" (guarda il video), questo ennesimo raid contro i civili getta nuovamente Israele nel panico. L'aggressore è, infatti, un palestinese di 39 anni residente a Gerusalemme est. E per Hamas è già un eroe. "Benediciamo l'eroica operazione ad al-Quds (nome arabo per Gerusalemme, ndr) - ha esultato il portavoce Fawzi Barhum - è una risposta naturale ai crimini dell'occupazione e alle sue violazioni contro il nostro popolo e i suoi luoghi sacri". L'Intifada, insomma, continua. E per i palestinei, "tutti i tentativi dell'occupazione di interromperla o eliminarla non avranno mai successo".

Nell'ultimo anno, molti palestinesi hanno compiuto attachi spesso utilizzando armi da taglio o armi rudimentali. Secondo i conteggi di Reuters, l'ultima Intifada dei coltelli ha già ammazzato 33 israeliani e due cittadini americani. Nello stesso periodo, 220 palestinesi sono morti in azioni violente in Cisgiordania, Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza. Di questi 149 sono stati definiti "assalitori" dalle autorità israeliane, mentre gli altri sono stati uccisi durante scontri e proteste.

Israele accusa i leader palestinesi di propaganda che incita gli attacchi, mentre le autorità palestinesi affermano che gli assalitori agiscano per disperazione e contro le politiche di allargamento degli insediamenti dei coloni nei Territori.

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