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Schiave sessuali, Tokyo chiede scusa alla Corea 70 anni dopo

Storico patto tra Corea del Sue d Giappone sulle donne di conforto. Un miliardo di risarcimento da Tokyo

Schiave sessuali, Tokyo chiede scusa alla Corea 70 anni dopo

Fumio Kishida, ministro degli Esteri giapponese, ha annunciato uno storico accordo con la Corea del Sud sulla questione delle cosiddette "donne di conforto".

Sono state migliaia le coreane costrette dal Giappone a prostituirsi per i soldati durante la Prima e la Seconda guerra mondiale. Tokyo si impegnerà a contribuire con un miliardo di yen (circa 7,6 milioni di euro) a un fondo di compensazione per le vittime. La questione era il principale ostacolo da superare tra nei rapporti bilaterali fra i due Paesi.

Kishida, in una conferenza stampa con l'omologo coreano Yun Byung-se, ha espresso le "profonde scuse" del Giappone per il danno causato alle donne reclutate forzatamente dall'esercito nipponico oltre 70 anni fa. Inoltre ha consegnato al collega una lettera del premier giapponese Shinzo Abe in cui questi esprime il suo "sincero pentimento" per l'episodio storico in questione e chiede "scusa" alle vittime.

Si stima che furono circa 20mila le donne obbligate a fornire prestazioni sessuali ai membri dell'esercito giapponese, principalmente in Cina e nella penisola di Corea, tra gli anni Trenta e gli ultimi anni della Seconda guerra mondiale. Per anni Seul ha chiesto a Tokyo di fornire risarcimenti alle vittime, ma il governo giapponese sosteneva di avere già chiuso la questione con il trattato di normalizzazione dei rapporti del 1965.

In base a quell'accordo, il Giappone aveva concesso circa 360 milioni di dollari al governo del dittatore Park Chung-hee, padre della attuale presidente sudcoreana Park Geun-hye, come indennità per tutte le vittime della colonizzazione.

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