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Grecia, crescono reati sessuali commessi da migranti

Diversi esponenti dell’esecutivo Tsipras hanno reagito all’allarme lanciato dai media nazionali promettendo una rigorosa sorveglianza dei campi profughi e un inasprimento delle pene previste per i responsabili di violenze sui minori

Grecia, crescono reati sessuali commessi da migranti

In Grecia, i media hanno lanciato l’allarme circa il “preoccupante” aumento dei “reati sessuali” commessi dagli immigrati ospiti dei campi profughi allestiti nel Paese. L’ultimo episodio di violenza vede coinvolto un rifugiato siriano ventenne, Alshahada Thamer. Egli è stato arrestato in questi giorni dalla polizia con l’accusa di avere stuprato un bambino di tre anni.

Il reato sarebbe stato perpetrato giovedì mattina, nei pressi del campo profughi di Agia Eleni, Nordovest della Grecia. Il bambino si sarebbe intrufolato in tale struttura dopo essere sfuggito al controllo della madre, residente nella vicina città di Ioánnina, e lì sarebbe stato aggredito e abusato sessualmente da Thamer, ospite della tendopoli. Dopo avere subito violenze da parte del rifugiato siriano, la vittima sarebbe immediatamente fuggita dal campo profughi e sarebbe stata quindi ritrovata dalla madre. La donna, spaventata per le numerose ferite presenti sul corpo del piccolo, avrebbe subito allertato la polizia. Dopo avere rinvenuto tracce di violenza sessuale sia sulla parte inferiore dell’addome sia sui genitali del bambino, gli inquirenti hanno disposto accertamenti all’interno del campo di Agia Eleni. Le indagini si sono concluse con l’arresto di Alshahada Thamer.

Dimítrios Vítsas, ministro ellenico per le Politiche migratorie, ha reagito all’allarme lanciato dai media nazionali circa l’incremento delle violenze perpetrate da immigrati annunciando “maggiori controlli” da parte degli ispettori governativi all’interno dei centri di accoglienza per migranti. Il ministro della Giustizia, Nikos Paraskevopoulos, ha invece promesso di sottoporre all’attenzione del premier Tsipras un inasprimento delle pene previste per i soggetti colpevoli di violenze su minori.

La cattiva gestione, da parte delle autorità di Atene, della crisi migratoria in corso dal 2015 e il conseguente aumento dei reati commessi dai migranti stanziati sul territorio nazionale stanno sempre più erodendo il consenso elettorale del gabinetto Tsipras. In base alle ultime rilevazioni condotte dai media ellenici, Syriza, il partito di sinistra al quale appartiene il premier, avrebbe infatti perso oltre tredici punti percentuali rispetto alle indagini demoscopiche effettuate a metà ottobre.

In testa ai sondaggi figurerebbe stabilmente Nea Dimokratia, formazione politica di stampo conservatore e fautrice di una stretta anti-migranti.

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