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Le Hawaii verso la liberalizzazione della prostituzione

Presentato un progetto di legge che liberalizza il mercato del sesso. Ma è bagarre giuridica e politica: "Questa legge non definisce in alcun modo cosa sia il consenso"

Le Hawaii verso la liberalizzazione della prostituzione

Le Hawaii aprono alla liberalizzazione della prostituzione. La proposta di legge che fa discutere e che chiede la depenalizzazione per gli adulti consenzienti del sesso a pagamento.

Il provvedimento, contrassegnato dalla sigla House Bill 1533, ha già sollevato un vespaio di polemiche e reazioni contrastanti. Anche perché ha fatto scalpore la circostanza che prevede la rimozione del divieto, per gli ufficiali di polizia, di far sesso con le prostitute durante le indagini, cosa che era diventata legge nel 2014.

Il progetto di legge prevede la depenalizzazione dell’esercizio e della promozione della prostituzione ed è stato presentato dallo speaker del parlamento dello Stato, il democratico Joe Souki. Ma solo come atto di cortesia istituzionale, però dato che la proposta arriva dal Libertarian Party of Hawaii (e Souki ha tenuto a dichiarare di sentirsi imparziale su questa proposta) ed è sostenuta, tra gli altri, dagli attivisti a sostegno dei diritti dei transessuali.

Nel disegno di legge c’è la chiara indicazione per cui due adulti consenzienti che consumano rapporti sessuali “prezzolati” non compiono alcun reato. Bisognerà, ovviamente, essere maggiorenni per poter lavorare nell’industria del sesso.

Dall’altra parte della barricata, però, ci sono gli avversari della proposta.

Tra di loro l’avvocato Kathryn Xian che, come riporta Khon2, teme che l’eventuale approvazione di questa legge complichi la lotta allo sfruttamento della prostituzione: “In questa proposta non cè nulla che definisca cosa sia il consenso e noi sappiamo benissimo che molte donne coinvolte in questo mercato non siano spinte a farlo da una sccelta personale bensì dalla coercizione, dalla violenza e dalla frode”.

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