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«Hollande è bugiardo e odia i poveri»

L'ex moglie tradita si vendica con un libro al veleno: «Ridicolizza chi non ha nulla chiamandolo sdentato»

«Ci hanno trattati come criminali. Mia moglie non smetteva di piangere in cella. Ci hanno sottratto tempo che avremmo potuto passare con i nostri figli». È il j'accusE di Brett e Neghmeh King, i genitori del piccolo Ashya King, ammalato di un tumore cerebrale e ricoverato a Malaga, dopo essere stati liberati dal carcere di Soto del Real. Le condizioni del bambino di cinque anni, sotto custodia giudiziaria e assistito da un'infermiera 24 ore su 24, nel reparto materno infantile dell'ospedale di Malaga, rimangono stabili. I genitori, che lo hanno riabbracciato ieri, stanno valutando un'azione legale contro i responsabili dell'ospedale britannico, dove il piccolo Ashya era ricoverato, che li ha denunciati per «torture» su minore. «Abbiamo portato via nostro figlio dall'ospedale perchè gli vogliamo bene», hanno insistito i coniugi King. Avevano intenzione di trasferirlo in un altro centro medico per un trattamento terapeutico alternativo a quello previsto nel Regno Unito che, secondo i genitori, «avrebbe portato Ashya ad uno stato vegetativo». I King si erano trasferiti a Malaga per vendere un appartamento di proprietà e poter pagare una terapia in Usa o nella Repubblica Ceca. Dopo due cicli di chemioterapia sarà curato a Praga con una terapia a base di protoni.

Cura molto costosa: la raccolta fondi ha finora raggiunto più di 21 mila sterline.

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