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Hong Kong, c'è la svolta: "La legge su estradizione oramai è lettera morta"

La governatrice, Carrie Lam, mette una pietra tombale sulla legge che ha scatenato le rivolte

Hong Kong, c'è la svolta: "La legge su estradizione oramai è lettera morta"

Svolta a Hong Kong. La governatrice dell’ex colonia inglese, Carrie Lam, ha annunciato che la controversa legge sull’estradizione forzata in Cina “è morta”.

Ancora non sappiamo cosa significhi questo termine, perché Lam non ha parlato di ritiro definitivo. Di certo, i tanti manifestanti che da un mese a questa parte stanno paralizzando la città con cortei e raduni hanno ottenuto un piccolo passo in avanti nella loro battaglia in favore dell’indipendenza di Hong Kong. Le parole di Lam suonano come un mea culpa, un tentativo di ricucire lo strappo creatori tra governo e cittadini, a maggior ragione dopo l’assalto di un gruppo di manifestanti al parlamento locale e le conseguenti violenze.

Il progetto di legge è morto - ha detto Carrie Lam prima di incontrare i suoi consiglieri nel Consiglio esecutivo - mentre il lavoro del governo nel modificare la legge è stato un fallimento completo”. La governatrice si è poi detta disposta ad incontrare gli oppositori: “Ho capito che ci sono dei problemi profondi nella società e il nostro compito è quello di individuarli per offrire soluzioni per andare avanti”. Lam ha poi rassicurato i suoi oppositori: “Non esiste alcun piano per riesumare la discussione del provvedimento prima della scadenza di questo governo”. Nonostante l’uscita di Carrie Lam, a Hong Kong gli animi non si sono ancora placati. I manifestanti, infatti, avevano recapitato cinque richieste alla governatrice; oltre al ritiro del disegno di legge sull’estradizione, chiedevano alle autorità di fare piena luce sull’utilizzo di proiettili di gomma da parte della polizia su alcuni manifestanti. Inoltre il movimento spingeva per le dimissioni di Lam e il rilascio dei cittadini arrestati. Per questo motivo la calma è ancora lontana. Nuovi gruppi di manifestanti sono pronti a scendere nelle strade per protestare contro il governo.

Per quanto riguarda l’assalto al parlamento, Lam ha assicurato che verrà avviata un’indagine per fare piena luce sull’accaduto e punire i responsabili, manifestanti o poliziotti che siano.

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