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I missili della Corea del Nord propulsi da razzi di epoca sovietica

Una linea di apprendimento non compatibile con il grado tecnologico della Corea del Nord se non tramite l’ottenimento di disegni, hardware e competenze sul mercato nero

I missili della Corea del Nord propulsi da razzi di epoca sovietica

Il successo della Corea del Nord nello sviluppo di un missile balistico intercontinentale, teoricamente in grado di raggiungere gli Stati Uniti, è stato reso possibile grazie all’acquisto di potenti motori a razzo probabilmente provenienti da una fabbrica ucraina con legami storici con il programma sovietico. E’ questa la conclusione dell’International Institute for Strategic Studies.

Fino al 2015, il programma missilistico della Corea del Nord procedeva a rilento, probabilmente grazie anche ai cyberattacchi ed al sabotaggio americano delle catene di approvvigionamento. Le stime per lo sviluppo di un primo sistema classe ICBM, secondo il Pentagono, erano fissate al 2025. Fino a poche settimane fa la valutazione ufficiale sulla Corea del Nord per ultimare il ciclo ICBM e miniaturizzare una testata nucleare da imbarcare sul sistema d’arma di proiezione era di almeno quattro anni. Tuttavia, il test dello scorso 4 luglio ha costretto l’intelligence statunitense a rivedere le stime, ritenute oggi troppo conservatrici. Nella valutazione delle agenzie di intelligence si riconosce di aver sottovalutato la determinazione di Kim Jong un nel realizzare un’arma nucleare che, con tutte le limitazioni del caso, potrebbe raggiungere il suolo americano. Secondo la nuova valutazione, la Corea del Nord potrebbe colpire gli Stati Uniti continentali entro il 2018, prima cioè del previsto aggiornamento ed upgrade delle difese missilistiche territoriali statunitensi. La Corea del Nord, infine, sarebbe riuscita a miniaturizzare fino a 60 testate nucleari da imbarcare sui missili balistici di classe ICBM. Anche in questo caso si tratta di una nuova valutazione. I servizi segreti statunitensi ritenevano il processo di miniaturizzazione (standardizzazione delle testate nucleari per il trasporto su vettori intercontinentali) non ancora raggiunto, ma alla portata della Corea del Nord entro il 2020/2022. L’ultimo test ha confermato i progressi nel campo dei sistemi balistici intercontinentali, ma il video diffuso ha svelato una certa criticità strutturale del veicolo di rientro che si sarebbe disintegrato nella sua fase di discesa nell’atmosfera. Da rilevare che oltre alla gittata massima, un missile deve anche essere in grado di trasportare una testata, sopravvivere al rientro nell'atmosfera e colpire un bersaglio con precisione.

Un missile balistico intercontinentale, dopo la fase di propulsione e spinta, raggiunge l’orbita terrestre per rilasciare il veicolo di rientro principale, la punta del missile. Quest’ultima, una volta posizionata tramite navigazione inerziale, rilascia le testate che colpiscono gli obiettivi rientrando dall’atmosfera terrestre. Il processo prevede la schermatura della testata dalle alte temperature generate dal rientro nell’atmosfera terrestre ad una velocità di 7 km al secondo.

Il missile Hwasong-14

Pyongyang ha effettuato dodici test missilistici da febbraio ad oggi e ha condotto il primo lancio di ICBM lo scorso 4 luglio. Il test è stato effettuato per dimostrare al mondo il potenziale raggio d’azione utile del missile Hwasong-14. Nel test, il Hwasong 14 lanciato da Panghyon su piattaforma sganciata MAZKT79211, ha raggiunto un’altitudine di 2.500 chilometri (picco di 2802 Km secondo il Nord) percorrendo una distanza di 930 chilometri prima di schiantarsi nel Mare del Giappone all'interno della zona economica esclusiva di Tokyo. Il tempo di volo confermato è stato di 40 minuti circa. Ciò significa che ad una traiettoria balistica ottimizzata, il Hwasong-14 potrebbe volare per 7.000 km. Tali dati, collocano la maggior parte dell’Alaska o le Hawaii (dipende dalla traiettoria impostata) nel potenziale raggio utile del missile di Pyongyang. Sarebbe il primo missile nordcoreano in grado di raggiungere l'America del Nord.

Il Hwasong-14 è una versione a due stadi del missile balistico Hwasong-12 a livello intermedio (IRBM) che la Corea del Nord ha lanciato per la prima volta lo scorso maggio scorso. Il sistema Hwasong-12 è un missile a due stadi a propellente liquido.

L’importanza dei lanciatori della Corea del Nord

I razzi a singolo stadio a combustibile liquido della Corea del Nord hanno un tasso di successo pari all’80%. I razzi a due stadi con autonomia di diecimila km (quindi con meccanismo di separazione), hanno raggiunto un tasso di successo pari al 60%. I razzi a tre stadi (dodicimila km), infine, hanno una percentuale di successo inferiore al 40%. Il primo stadio del missile Hwasong-14 sembrerebbe essere identico alla versione IRBM, con quattro propulsori Vernier per la stabilità e la guida chiaramente visibili dalle foto ufficiali diramate dal regime. Scarse le informazioni sul secondo stadio, ma i retrorazzi sui due moduli identificati durante il primo test, confermano i progressi significativi della Corea del Nord nella tecnologia ICBM. Il punto sul razzo è determinante. I precedenti missili erano propulsi da una coppia di motori a razzo in tandem. Configurazione diversa per il Hwasong-14. Cambiare il sistema di propulsione in un missile balistico è un'operazione importante. Richiede una significativa modifica delle strutture e dei software missilistici. Il risultato, in molti casi, equivale ad un nuovo missile. Il successo dei due test conferma un design robusto.

“I nuovi motori a razzo della Corea del Nord derivano dai disegni dei sistemi che una volta alimentavano la flotta missilistica dell'Unione Sovietica. Questi motori erano presenti soltanto in alcuni ex siti sovietici. Ricercatori ed esperti governativi hanno concentrato le loro indagini su una fabbrica di missili a Dnipro, in Ucraina. Durante la guerra fredda, la fabbrica ha realizzato i missili più mortali dell'intero arsenale sovietico, compreso l’SS-18. È rimasto uno dei principali produttori di missili russi anche dopo l'indipendenza”.

R-36M2 Voyevoda

Le forze missilistiche della Russia mantengono in servizio un certo numero di R-36MUTTKh/SS-18 Mod 4 e di R-36M2 Voevoda (SS-18 Mod 6). Il primo, per definizione implementa “caratteristiche tattiche e tecniche migliorate”, trasporta fino a dieci testate Mirv con un’autonomia di 11 000 km ed una Probabilità di errore circolare di 370 m. E’ stato prodotto in 278 esemplari. L’R-36M2 Voevoda/SS-18 Mod 6 è in servizio dal 1988. Può colpire ad undicimila km di distanza con una singola testata o dieci Mirv con Cep di 220 metri. Il sistema R-36M2 Voyevoda (noto in occidente come SS-18 Satan) resterà in servizio con le forze strategiche fino a quando non si saranno conclusi i test con il nuovo Sarmat. Quest’ultimo dovrebbe entrare in servizio entro il prossimo anno.

Il mistero della Yuzhmash

“Nel 2014, il presidente pro-russo Viktor Yanukovych è stato rimosso dal potere. La fabbrica Yuzhmash, di proprietà statale, si vide annullare tutti gli ordini miliardari precedentemente siglati con le forze missilistiche russe. La fabbrica, inondata da fatture non pagate e debiti, rimase inutilizzata. Gli esperti ritengono che gli ultimi due test della Corea del Nord siano stati effettuati con nuovi motori provenienti dall'Ucraina, probabilmente illecitamente. Il punto è capire quanti ne hanno acquistati ed il grado di supporto ottenuto”.

Sei anni fa, in una rapporto delle Nazioni Unite, la Corea del Nord tentò di rubare i segreti missilistici dal complesso ucraino: furono catturati due nordcoreani. Nel rapporto si legge che “le due spie hanno cercato di rubare dati sui sistemi missilistici avanzati, motori a propellente liquido ed i disegni sui veicoli di rientro”.

Se l’analisi dell’International Institute for Strategic Studies venisse confermata (la valutazione integrale dell’intelligence Usa è classificata), si spiegherebbero i successi della Corea del Nord e l’accesso immediato ad una tecnologia complessa, non compatibile con la tempistica degli ultimi due anni. Sappiamo che lo scorso settembre, la Corea del Nord ha testato il suo nuovo motore che ha poi imbarcato in un ICBM dieci mesi più tardi. E’ una timeline di sviluppo a dir poco miracolosa. Una linea di apprendimento non compatibile con il grado tecnologico noto della Corea del Nord se non tramite l’ottenimento di disegni, hardware e competenze sul mercato nero.

La Yuzhmash nega ogni coinvolgimento. Nel sito dell’azienda ucraina si legge che “la fabbrica lotta per sopravvivere, cercando di vendere i suoi sistemi all'estero, in particolare verso la Cina, ma non ha mai partecipato ne lo farà in futuro al trasferimento di tecnologie potenzialmente pericolose”.

Come i disegni dei motori russi RD-250 siano arrivati in Corea del Nord resta un mistero. Secondo l’International Institute for Strategic Studies, l’azienda missilistica russa Energomash, con forti legami con il complesso ucraino, potrebbe aver avuto un ruolo nel trasferimento della tecnologia del motore RD-250 alla Corea del Nord. La valutazione dell’IISS va interpretata nel modo corretto. L’Istituto punta il dito sulla totale inefficacia delle sanzioni delle Nazioni Unite elevate negli anni contro la Corea del Nord e sull’incapacità degli organismi di controllo di appurare la vera natura dei rapporti (leciti ed illeciti) tra Pyongyang e diversi paesi.

La Corea del Nord ha sfruttato per decenni il mercato nero per ottenere tecnologia missilistica, costruendo università, centri di progettazione e fabbriche. Nel 1992, Pyongyang ha ottenuto i disegni del sistema missilistico R-27 Zyb, progettato per essere imbarcato sui sottomarini sovietici. Tuttavia, in oltre venticinque anni di sviluppo, la versione nordcoreana dell’R-27 non è ancora affidabile. Ben più alla portata degli scienziati della Corea del Nord il motore RD-250 della Yuzhmash, progettato specificatamente per i missili terrestri. Anche il Bulletin of the Atomic Scientists conferma che i nuovi motori della Corea del Nord provengono dall’RD-250.

“Sorgono domande nuove e potenzialmente inquietanti. La Corea del Nord è solo una delle tante minacce emergenti.

La fabbrica ucraina continua a ricevere fondi contribuendo alla proliferazione globale della tecnologia missilistica”.

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