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Imam sciita giustiziato in Arabia, l'Iran invoca la giustizia divina

Ali Khamenei, Guida suprema iraniana, minaccia Ryad: "La vendetta divina si abbatterà sui politici sauditi". Ma Teheran invita alla calma e arresta 40 persone che hanno assaltato l'ambasciata saudita. Amnesty: "Condanna a morte arrivate dopo processi iniqui"

Imam sciita giustiziato in Arabia, l'Iran invoca la giustizia divina

La rabbia dell'Iran dopo l’esecuzione dell’imam sciita Nimr al-Nimr da parte dell'Arabia Saudita non si placa: "L’illegittimo spargimento di sangue di questo martire innocente - dice la Guida suprema iraniana Ali Khamenei - avrà un effetto rapido e la vendetta divina si abbatterà sui politici sauditi". L’aver giustiziato al-Nimr, ha proseguito Khamenei, è stato un sbaglio politico: "Dio onnipotente non rimarrà indifferente (di fronte) al sangue innocente e questo sangue sparso in modo ingiusto affliggerà rapidamente i politici e il potere esecutivo del suo regime". L’ayatollah ha quindi sottolineato che l’imam sciita non aveva né invitato la gente ad armarsi, né aveva preparato complotti segreti: "L’unica cosa che ha fatto è stata quella di criticare pubblicamente il governo. Il presidente iraniano, Hassan Rohani, ha condannato l’esecuzione dello sceicco sciita affermando che è un atto che "viola i diritti umani e i valori islamici". In un tweet Rohani porge anche le proprie condoglianze alla famiglia del religioso e al mondo islamico. Rohani ha pero condannato gli assalti all’ambasciata saudita a Teheran e al consolato di Riad a Mashhad: "Le azioni di un gruppo di radicali a teheran e a Mashhd è totalmente ingiustificabile".

L'Arabia saudita si difende attaccando. "L’Iran - si legge in una nota del ministro degli Esteri saudita - è l’ultimo paese al mondo a poter accusare gli altri di sostenere il terrorismo".

Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon si è detto «profondamente costernato» dalle 47 esecuzioni. Lo riferisce un portavoce, lanciando un appello alla calma e chiedendo "a tutti i leader della regione di lavorare per evitare l’aggravarsi di tensioni settarie". Per Amnesty International "l'omicidio dello sceicco Al Nimr indica che le autorità saudite stanno usando la pena di morte, in nome della lotta contro il terrorismo, per regolare i conti e schiacciare il dissenso. Realizzare queste condanne a morte quando ci sono seri dubbi sulla legittimità del processo è una giustizia mostruosa e irreversibile".

Anche l'Iraq condanna quanto accaduto in Arabia Saudita. L’esecuzione del religioso è "un'aggressione", afferma in un comunicato la guida spirituale e politica dell’Iraq, Ayatollah Ali al-Sistani: "Abbiamo appreso con profonda tristezza la notizia del martirio di un gruppo di nostri fratelli nella regione. Il loro sangue versato è una ingiustizia e una aggressione".

40 arresti per assalto all'ambasciata

Le autorità iraniane hanno annunciato che per l’assalto all’ambasciata saudita a Teheran sono state arrestate 40 persone. Secondo l’agenzia Isna, il procuratore di Teheran Abbas Jafari Dowlatabadi ha detto che "sono in corso indagini per identificare altre persone coinvolte dell’attacco".

La Casa Bianca sui diritti umani

Il governo degli Stati Uniti teme che l'esecuzione dell'imam Nimr al-Nimr possa aggravare le violenze settarie della regione e ha esortato tutti i leader del Medioriente a "raddoppiare gli sforzi" per disinnescare le tensioni. "Riaffermiamo il nostro invito al governo saudita a rispettare e proteggere i diritti umani e a garantire procedimenti giudiziari equi e trasparenti", ha dichiarato John Kirby, portavoce del Dipartimento di Stato Usa. "Siamo particolarmente preoccupati che l'esecuzione del noto esponente religioso sciita rischi di esacerbare le tensioni settarie proprio nel momento in cui c'è urgente necessità di ridurle - si legge nella nota - In questo contesto, ribadiamo la necessità che i dirigenti in tutta la regione raddoppino gli sforzi verso una de-escalation delle tensioni regionali". Anche il vice consigliere per la sicurezza nazionale, Ben Rhodes, ha fatto appello perché il governo saudita dia prova di moderazione per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani. "Vogliamo anche vedere che l'Arabia Saudita riduca le tensioni nella regione", ha aggiunto Rhodes.

Bbc: uccisi anche killer nostro cameraman

Tra i 47 giustiziati in Arabia Saudita c'era anche Adel al-Dubayti, l'autore di un attacco vicino a Riad, nel giugno 2004, in cui era rimasto ucciso il cameraman irlandese della Bbc, Simon Cumbers, e ferito il giornalista dell'emittente britannica Frank Gardner. Lo riporta la stessa Bbc.

Al-Dhubaiti era stato condannato a morte nel novembre del 2014 anche per il suo ruolo in numerosi attentati di al-Qaeda.

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