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Immigrazione, colpo di spugna sui clandestini: per la Francia sono tutti rifugiati

Il governo elimina la divisione tra immigrazione legale e clandestina. L'allarme dei giuristi: "Così cadono l'idea di confini o il rispetto del diritto di ingresso"

Immigrazione, colpo di spugna sui clandestini: per la Francia sono tutti rifugiati

Il ministro dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve – già al centro delle polemiche per le falle del dispositivo di sicurezza adottato a Nizza la sera della strage – sarebbe in odore di nuovi guai. A richiamare l’attenzione dei cittadini francesi è Le Figaro che accusa Cazenueve e la sua omologa alla Casa, Emanuelle Cosse, di aver approfittato del periodo estivo per sopprimere la distinzione tra immigrazione legale e clandestina.

A "inguaiare" i due rappresentati del governo francese sarebbe il contenuto della Carta che regola il funzionamento dei centri di accoglienza e orientamento (CAO), presentata lo scorso 26 luglio alla presenza di una trentina di associazioni che si occupano della tutela dei migranti. "La Carta – si legge nella circolare diffusa da Cazenueve e Cosse – stabilisce chiare regole di funzionamento e descrive i principali servizi forniti ai migranti senza fissa dimora che sono accolti (…) e dovrebbe consentire ai migranti di godere di un momento di tregua e, se lo desiderano, di avviare la procedura di asilo. Inoltre permette loro di avere accesso a una fornitura di cure adeguate". In calce alla comunicazione vengono riportati alcuni dati: dal 27 ottobre 2015 ad oggi, in Francia, sono sorti 148 nuovi centri di accoglienza e orientamento per un totale di quasi 2.000 posti da cui sono transitate più di 4.700 persone.

"Questo comunicato – denuncia il giurista Alexis Théas su Le Figaro – abolisce l'idea di immigrazione clandestina". "Per la prima volta da quando l’immigrazione è diventata una questione politica nei primi anni Ottanta – osserva l’avvocato che nel luglio 2015 aveva definito la linea politica del dicastero Cazeneuve come 'troppo tollerante' – viene eliminata la divisione tra immigrazione legale e clandestina" e, con essa, "l’idea di confini o il rispetto del diritto di ingresso e di soggiorno". La "Carta della discordia", impegnando lo stato ad accogliere il migrante irregolare alla stregua di "uno straniero in situazione regolare o un cittadino in difficoltà", rischia di creare un effetto boomerang. E, proprio su questo, dalle colonne dello storico quotidiano francese, Théas si domanda se la Francia, "che ha 5milioni di disoccupati, problemi abitativi enormi, centinaia di migliaia di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà, un migliaio di città devastate da violenza, esclusione, settarismo e islamismo radicale, ha i mezzi per accogliere nuovi immigrati".

Sullo stravolgimento de facto del concetto legale di immigrazione, nei giorni scorsi, è insorto anche il Front National. "Stanno organizzando l’invasione", ha commentato la Le Pen.

A farle eco sui social anche il senatore masigliese Stéphane Ravier e la deputata neogollista Valérie Boyer.

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