Mondo

India, anche i sottomarini strategici senza siluri

I sottomarini strategici dell'India avrebbero dovuto trasportare i siluri italiani Black Shark. Il contratto da 300 milioni di dollari con Leonardo è stato annullato nel maggio del 2016

India, anche i sottomarini strategici senza siluri

La cerimonia di varo del secondo sottomarino strategico a propulsione nucleare dell’India classe Arihant si è svolta in forma privata il 19 novembre scorso. È quanto ha dichiarato poche ore fa ai media indiani il Ministro della Difesa Nirmala Sitharaman. Il sottomarino strategico INS Arighant, secondo della classe Arihant, dovrebbe entrare in servizio tra il 2020 ed il 2021.

L'India, che spera di mettere in servizio quattro boomer entro il 2020, mantiene una politica nucleare del No First-Use (NFU). Tali asset sono quindi concepiti per l’invulnerabilità strategica e la rappresaglia assicurata chiudendo il cerchio della triade nucleare indiana. Nascosto nella vastità degli oceani, un sottomarino strategico è (quasi) invulnerabile. E nella logica della strategia della deterrenza nucleare, un arsenale strategico invulnerabile rende un paese invulnerabile. Il deterrente minimo credibile per Nuova Delhi oscilla tra le 100-130 testate termonucleari.

La capofila della classe Arihant del programma Advanced Technology Vessel, è una piattaforma a propulsione nucleare da seimila tonnellate alimentata da un reattore da 83 MW ad acqua pressurizzata. Le iniziali direttive del programma Advanced Technology Vessel prevedano lo sviluppo di veloci sottomarini d'attacco. Tuttavia, alla fine degli anni ’90, il governo indiano decise di riprogettare la classe (grazie anche al decisivo supporto tecnologico russo) per chiudere il cerchio della triade nucleare del paese. La classe Arihant rappresenta un punto di svolta nella strategia nucleare dell’India.

L’INS Arihant

Il primo sottomarino lanciamissili balistici dell’India, l’INS Arihant, è stato costruito presso i cantieri di Visakhapatnam, uno dei 13 principali porti del paese. Lungo 112 metri, dovrebbe essere in grado di immergersi ad una profondità di 300 metri (test) ad una velocità massima di 24 nodi. E’ entrato ufficialmente in servizio lo scorso anno con la Marina indiana. Le prove in mare sono iniziate il 13 dicembre del 2014. Il 23 febbraio dello scorso anno, l’INS Arihant è stato dichiarato pronto per le operazioni. Due settimane dopo, l’ammiragliato indiano ha ordinato attività supplementari con primo lancio dalla superficie del missile K-4. Il 30 marzo dello scorso anno, infine, un secondo missile K-4 è stato lanciato con successo da una profondità di 20 metri. Le fasi finali delle prove in mare si sono concluse nell’estate del 2016. Complessivamente, l’Arihant è costato 2.9 miliardi di dollari (ricerca e sviluppo compresi). È il più piccolo sottomarino armato con per missili balistici al mondo (in attesa, forse, della Corea del Nord). Probabilmente l’Arihant non sarà utilizzato per i pattugliamenti strategici, ma servirà come piattaforma di addestramento e dimostratore tecnologico. L’Arihant può trasportare fino a 12 missili balistici a due stadi a corto raggio K-15 Sagarika equipaggiati con una singola testata a 750 km di distanza o quattro missili K-4, in grado di colpire bersagli a 3500 km. Il missile balistico a raggio intermedio K-4 è ritenuto uno dei più precisi al mondo.

La tecnologia russa degli Arihant

Il grado tecnologico russo implementato sulla classse Arihant è certo. Gli Arihant potrebbero basarsi sui sottomarini d’attacco a propulsione nucleare russi classe Akula I Progetto 971 o sui Charlie II Progetto 670M Skat-M di epoca sovietica (il K-43 fu affittato dall’India dal 1988 al 1991 come INS Chakra). Sappiamo che nel 1998 il governo indiano acquistò un reattore nucleare dalla Russia, riuscendo poi a riprodurlo nel 2004 dopo diversi tentativi falliti. Anche la stima della profondità massima è sconosciuta, ma se gli Arihant provenissero direttamente dagli Akula, potrebbero spingersi fino ad un massimo di seicento metri. L’India, infine, continua a progettare una nuova classe di sottomarini d'attacco a propulsione nucleare basata sempre sugli Akula.

L’INS Arighant

L’Arighant avrà presumibilmente un reattore più potente dell’Arihant e sarà leggermente più grande. L’Arighant è equipaggiato con otto tubi di lancio invece dei quattro presenti sull’Arihant. Dalla seconda unità in poi tutti i sottomarini strategici indiani saranno equipaggiati con il sonar integrato indigeno USHUS ed il sistema di controllo tattico Panchendriya per rilevare e tracciare sottomarini, siluri ed ostacoli in profondità. Sistemi che sappiamo già essere implementati nei sottomarini diesel elettrici classe Sindhughosh (Kilo Progetto 877).

L’Arighant può essere armato con un massimo di otto missili K-4. L'Organizzazione per la ricerca e lo sviluppo della Difesa indiana sta anche lavorando sugli SLBM intermedi K-5 (intercontinentali?) ed sui missili K-6. I sistemi K-5 e K-6 dovrebbero avere rispettivamente un’autonomia massima di 5.000 e 6.000 chilometri. E' noto che il K-4 così come il K-15 sono dotati di capacità nucleare, ma la resa della testata è sconosciuta. L'India non è ritenuta in possesso della tecnologia MIRV. Indipendentemente dalla resa esplosiva, i missili K-4 e K-15 sono equipaggiati con una singola testata.

La tecnologia MRV, MIRV, MARV

La tecnologia Multiple reentry vehicle o Mrv, si basa sulla capacità di conferire ai missili balistici un maggiore letalità, pur mantenendone invariato il numero. Le testate Mrv conferiscono al missile la capacità di colpire con diversi vettori un singolo bersaglio. Il concetto si è poi evoluto nelle testate Mirv o Multiple independently targetable reentry vehicle. Le testate Mirv, a differenza delle Mrv, colpiscono diversi bersagli invece di massimizzare la loro efficacia su un solo obiettivo. Le testate Marv o Maneuverable reentry vehicle, infine, rappresentano l’ultima evoluzione delle Mirv. Le Marv sono ritenute in grado modificare il proprio percorso in volo con brusche manovre così da ingannare i sistemi anti-balistici. Stati Uniti, Russia e Cina continuano lo sviluppo delle testate Marv, anche se quasi tutti gli sforzi sono ormai concentrati negli asset ipersonici. Le piattaforme ipersoniche, che entreranno in servizio tra 10/15 anni, riscriveranno il modo stesso di concepire una difesa antimissile.

Pronto per la rappresaglia, ma senza i siluri italiani per l’autodifesa e l’attacco

A differenza dei boomer americani, la classe Arihant (così come la Borei russa a sua volta progettata con sezioni dello scafo degli Akula dismessi) svolgerà anche compiti hunter killer contro sottomarini nemici e battelli di superficie. Per l'attacco e l'autodifesa, la classe Arihant avrebbe dovuto trasportare i siluri italiani Black Shark da 533 millimetri. Nel maggio dello scorso anno, Nuova Delhi ha annullato il contratto da 300 milioni di dollari con Leonardo a causa delle presunte tangenti sull'appalto da 560 milioni per 12 elicotteri AW101 di AgustaWestland venduti all'India nel 2010. L'accordo prevedeva la fornitura di 98 siluri pesanti Black Shark, parte integrante e sistema d’arma primario per la classe d’attacco Kalvari. 49 siluri Black Shark sarebbroe stati destinati a tre dei quattro sottomarini strategici classe Arihant.

In servizio (senza siluri) anche il nuovo sottomarino d’attacco

Dopo i test nel Mar Arabico, l’INS Kalvari (Squalo Tigre) S-50 tra poche ore entrerà in servizio con la Marina Militare dell'India. Lo scorso marzo, per la prima volta nella sua storia, l’India ha lanciato un missile antinave dal nuovo sottomarino indigeno a propulsione diesel elettrica classe Kalvari, derivato dalla Scorpène francese. Il programma 75 prevede la realizzazione di sei sottomarini d’attacco classe Kalvari entro il 2020. L' India ha siglato un contratto di 4,6 miliardi di dollari con la Francia nel 2005, per costruire sotto licenza la piattaforma progettata dalle società DCNS. La Marina indiana potrebbe decidere di acquistare altri quattro sottomarini portando la flotta a dieci unità.

La Classe Kalvari

Lungo poco meno di 70 metri, con una larghezza di 6,2 metri ed un dislocamento di 1800 tonnellate, prevede un equipaggio di 31 uomini. La sua velocità massima in immersione è stimata in 37 km/h mentre la navigazione in superficie può raggiungere i 22 km/h. Il progetto utilizza un particolare acciaio specifico ad alto rendimento che gli consente di operare a 300 metri di profondità con test eseguiti a 350. I sei tubi da 533mm erano stati progettati in forma primaria per lanciare siluri pesanti Black Shark progettati dalla Whitehead Alenia Sistemi Subacquei, missili antinave Exocet o trenta mine. La classe Scorpène è dotata di propulsione indipendente dall'aria (AIP) supplementare con sistema francese MESMA, Module d’Energie Sous-Marine Autonome. I sistemi AIP consentono al sottomarino non nucleare di operare senza l’utilizzo dell’aria esterna. La combustione dell'etanolo e dell’ossigeno immagazzinato, ad una pressione di 60 atmosfere, genera vapore che alimenta una centrale elettrica a turbina convenzionale. Questa pressione-combustione permette all’anidride carbonica di essere espulsa a qualsiasi profondità senza un compressore di scarico. Il modulo garantisce un’autonomia in immersione di 21 giorni così da estendere la navigazione ad un massimo di 70 giorni. Un modulo AIP indiano a celle di combustibile ad idrogeno di seconda generazione è in fase di test. Nel 1986 Nuova Delhi aveva in linea 21 sottomarini d’attacco. Oggi soltanto due sono in grado di immergersi.

Il secondo sottomarino indiano della classe Kalvari, il Khanderi S-51, realizzato dalla Mazagon Dock Limited, a Mumbai è stato consegnato per le prove in mare lo scorso gennaio. Sia il Khanderi che il Kalvari non possiedono l’equipaggiamento offensivo principale dopo l’annullamento della commissione dei siluri pesanti Black Shark della Whitehead Alenia Sistemi Subacquei, oggi Divisione Sistemi di Difesa di Leonardo. Quando entreranno in servizio con la Marina indiana, i sottomarini indiani saranno armati soltanto con i missili anti-nave di MBDA Exocet SM-39. Si tratta della variante per sottomarini del missile antinave subsonico di fabbricazione francese Exocet SM39. Progettato per attaccare navi di piccole e medie dimensioni, può colpire bersagli di superficie ad una distanza massima di 50 km. Utilizza un sistema di guida inerziale nelle fasi iniziali con radar attivo nella fase terminale.

Il Ministero della Difesa indiano non ha ancora indetto una nuova gara per la fornitura dei siluri pesanti. Congelate le proposte SeaHake di Atlas Elektronik realizzati in Germania e gli F21 francesi, mentre Nuova Delhi continua la progettazione di un siluro pesante indigeno.

Il ritardo stimato per la fornitura di un nuovo siluro è di almeno tre anni.

Commenti