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Iran, apertura di Obama: non esclusa apertura ambasciata a Teheran

Il presidente Usa non esclude l'apertura dell'ambasciata in Iran: "Mai dire mai". I rapporti tra i due stati sono azzerati dal 1979

Iran, apertura di Obama: non esclusa apertura ambasciata a Teheran

Dopo la svolta cubana Obama si appresta a imprimere un nuovo forte cambio di marcia in politica estera, questa volta nei confronti dell'Iran. In un'intervista radio con Npr il presidente Usa non esclude per il futuro una riapertura dell’ambasciata americana a Teheran. "Mai dire mai", risponde alla domanda in cui gli viene chiesto se ritiene possibile la ripresa dei pieni rapporti diplomatici con l’Iran nei due anni finali del suo mandato alla Casa Bianca. Obama precisa che un’eventuale normalizzazione dei rapporti tra Washington e Teheran dovrà avvenire attraverso vari passi e ha auspicato un accordo con il "gruppo 5+1" sul controverso programma nucleare iraniano.

Obama cita l’esempio dei recenti sviluppi dei rapporti fra Stati Uniti e Cuba e si augura che gli Stati Uniti e l’Iran raggiungano un accordo sul nucleare, che possa migliorare i rapporti fra i due paesi. "Se l’Iran, che ha già ammesso di non essere interessato alle armi nucleari, riconosce che è nel suo interesse e riesce a dimostrarlo al mondo, le sanzioni potrebbero essere rimosse, l’economia iniziare a crescere e l’Iran sarà reintegrato nella comunità internazionale". La Casa Bianca, dunque, sventola il ramoscello d'ulivo di fronte a Teheran. Tra i due Paesi i rapporti diplomatici sono stati chiusi nel lontano 1979, subito dopo che a Teheran un gruppo di rivoluzionari fece irruzione nell'ambasciata Usa sequestrando il personale all'interno dell'edificio. Da allora i due Paesi hanno vissuto in una costante "guerra fredda", acuitasi negli anni della guerra tra Iran e Iraq, con gli Usa (e tutto l'Occidente) schierato al fianco di Saddam Hussein.

Una svolta nei rapporti ci fu nel settembre 2013, con una telefonata fatta da Obama al leader iraniano Hassan Rohani.

Il primo colloquio diretto tra i capi dei due Paesi dopo la telefonata che Jimmy Carter fece all'allora scià di Persia, poco prima che la rivoluzione di Khomeini lo costringesse alla fuga.

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